Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Juventus. Ecco le sue parole:
Solo un gol nelle ultime tre in casa, molti di più in trasferta. Come mai, è una coincidenza?
“Sì, è una coincidenza, l’atteggiamento è sempre lo stesso. La nostra ricerca è di mettere in pratica la nostra idea di calcio in qualsiasi situazione. Tentiamo di fare un calcio per cui si fa girare la palla, possibilmente stiamo nella metà campo avversaria e contemporaneamente proviamo a mantenere un certo equilibrio per non dare spazio all’avversario per ripartire. Le rincorse indietro diventano più difficili se dai spazio agli altri. E’ un calcio più difficile, in cui ci vuole più attenzione nel valutare la presa di posizione preventiva del possesso palla. Nelle ultime partite la squadra ha fatto delle buone prestazioni. Siamo forti di queste convinzioni e proveremo a metterle in pratica anche contro la Juventus”.
Come si può ridurre questo gap e interrompere questo regno della Juventus? In che tempi?
“Come punto di riferimento, anche per il ruolo, e da osservatore di calcio la differenza la può fare solo il modo di stare in campo. Il gioco. Oltre all’andare a prendere dei campioni. Con quello diventa più facile fare gli allenatori, ma poi c’è un equilibrio, una mentalità, un carattere nello stare in campo. Un po’ lo fanno le squadre e un po’ i calciatori. Il fatto che ci sia equilibrio nella corsa Champions, con ancora più rivali, vuol dire avere più complicazioni anche per la Juventus stessa. Non è solo una squadra che può diminuire le distanze ma è proprio l’equilibrio del campionato in generale che può determinare un equilibrio differente in campionato. Per quel che si sta vedendo, anche se in questo campionato non si è visto equilibrio, io vedo un miglioramento della Serie A, con allenatori giovani che danno importanza al modo di stare in campo della squadra. Dire ai calciatori o ai bambini di lanciarla lunga sulle punte riesce a tutti, fargliela giocare li fa crescere meglio”.
Valuta più negativamente la distanza dalla Juve o positivamente la distanza dal Napoli?
“Si possono prendere notizia da tutte e due perché quello che è successo l’anno scorso, il dar seguito a un lavoro e mantenere intatto quello che è un ragionamento di che calcio vogliamo fare può dare un aiuto al completamento del modo di stare in campo e avvicinarsi a una squadra avversaria che ti sta davanti da più anni. Il Napoli giocava molto bene con Sarri e gioca molto bene con Ancelotti. Avvicinarsi al Napoli è qualcosa di qualitativo che si è fatto. Questa distanza dalla Juventus crea un ragionamento differente però per quanto si voglia spezzettare questo discorso è un po’ quello complessivo che vale. In due campionati non abbiamo preso molti gol, abbiamo vinto spesso in trasferta, abbiamo sempre cercato di giocare su tutti i campi. Anche quest’anno abbiamo un espulso solo, credo come l’anno scorso. Stiamo in campo correttamente e senza comportamenti che possano creare problemi a questo sport e allo spettacolo. Se si fa questo in maniera corretta il calcio diventa un luna park ed è bello portare i bambini al luna park”.
Moratti ha detto di sognare un’Inter alla pari con la Juventus l’anno prossimo.
“Ha detto anche che lo reputa possibile”.
Lei parla di una differenza di gioco sul campo. In tal senso, visto il ritorno dell’anno scorso e l’andata di quest’anno, si può parlare di una distanza non così ampia con la Juventus?
“Come prestazioni sì. Quindi andiamo fiduciosi a giocare domani sera”.
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