Milan Skriniar ha risposto, direttamente da casa sua e attraverso i canali social ufficiali dell’Inter, ad alcune arrivate dai tifosi nerazzurri:
Come state vivendo questo brutto momento?
“È difficile per tutti, ma possiamo combatterlo anche questa volta da squadra”
Il calcio cambierà una volta finito tutto?
“Il calcio ci manca, come ai tifosi. Quando tutto sarà passato, stare insieme sarà ancora più bello, saremo più uniti. Certo non è facile abituarsi a stare a casa, ma è importante farlo”
Come passi il tempo?
“Stiamo chiusi a casa con la mia ragazza e i miei tre piccolissimi cani. Mi alleno seguendo le indicazioni del nostro staff, gioco a freccette e guardo molte serie tv”
Come si rimane concentrati?
“Stiamo seguendo tutte le linee guida necessarie. Ora va combattuto questo virus, ci sarà modo per ricominciare al meglio”
Com’è stato il primo giorno da professionista e il primo da titolare?
“Ero in Slovacchia, giocavo nella Primavera dello Zilina e ogni tanto la prima squadra mi chiamava per allenarmi insieme a loro. All’età di 16 anni ho fatto il salto definitivo. In occasione della prima partita dal primo minuto avevo 17 anni, pareggiammo 0-0 e, come molti sanno, giocai da centrocampista”
Il tuo difensore dell’Inter preferito?
“Dico Walter Samuel, era forte e faceva la differenza molto più di me”
Chi avresti voluto affrontare nella tua carriera?
“Ronaldo il Fenomeno, era il mio preferito”
La parte più bella dell’essere nerazzurro?
“Allenarsi ad Appiano e giocare a San Siro davanti a un pubblico bellissimo”
Nel tuo quartiere la gente canta?
“Ogni sera, verso le 20, sui balconi cantano tutti insieme”
Che vuol dire essere capitano?
“Non cambia molto, certo mette pressione per la grande responsabilità, ma non cambia il modo di giocare. Handanovic è il perfetto capitano, guarda tutto e vede tutto. È importante per noi”
I tre centrali più forti in circolazione?
“Van Dijk, Sergio Ramos e Koulibaly”
L’attaccante più difficile da marcare?
“Oltre a Messi e CR7, metto pure Mbappé e Ibrahimovic che, nonostante l’età non più giovane, resta fortissimo. Me ne sono accorto nel derby”
Perché indossi il numero 37
“In Nazionale indossavo il numero 3, il mio numero preferito era il 34. Così sommandoli alla Sampdoria scelsi il 37 che ho portato pure all’Inter”
Il tuo piatto preferito?
“In Italia mi piacciono molto le trofie al pesto”.
Il giocatore con cui ti sei trovato meglio in campo?
“Dico Bruno Fernandes, mi piaceva già ai tempi della Samp”.
Come è stato arrivare all’Inter?
“Bellissimo. L’ho saputo mentre mi trovavo in Under 21. Ovviamente non ci ho pensato due volte a venire”.
Bastoni ti sta chiedendo se gli vuoi bene…
“Certo che sì, amico mio”.
Che lavoro avresti fatto se non fossi diventato giocatore?
“Ho sempre voluto fare solo il calciatore.
Quando torni a segnare?
“Speriamo presto”.
Come ti trovi a 3 in difesa?
“C’è molta differenza rispetto alla linea a 4 con cui ho sempre giocato. Quando è arrivato, Conte ci ha spiegato cosa fare e come farlo. Stiamo lavorando per migliorarci sotto ogni punto di vista”.
Come è vista la serie A in Slovacchia?
“Molto tattica, questo è risaputo. Ma quando vieni a giocare qui scopri che ci sono tante altre cose, come le squadre che giocano facendo tanto possesso palla”.
Un tifoso chiede: come faccio a diventare come te?
“Mi piace quando lo chiedono. Consiglio di lavorare ogni giorno e sperare di avere la fortuna che ho avuto io. Bisogna accettare la lontananza dalla famiglia e dagli amici”.
Quanto sei interista da uno a dieci?
“Dieci, anche di più”.
Fonte: Alfredopedullà.com
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