Inter-Napoli si profila una sfida all’insegna dell’equilibrio: caratteristiche dei singoli differenti, ma potenziali complessivamente non distanti; classifica che separa di soli due punti le due squadre, che hanno le stesse ambizioni; moduli simili e due allenatori che sanno come trattare lo spogliatoio.
DUE FORZE A CONFRONTO – Da una parte c’è l’esperienza di Zanetti, Cambiasso, Milito; dall’altra quella di Mazzarri. Da una parte c’è la grinta del giovane Stramaccioni, dall’altra l’entusiasmo di giovani maturi come Hamsik e Cavani e un giovane che sta fiorendo, come Insigne. La Milano nerazzurra vanta talenti come Cassano, Palacio, Handanovic; il Napoli ha davanti i tre fuoriclasse già menzionati, al centro un Inler in ascesa e un Behrami che è una diga. E poi ci sono due ex, Gargano e Pandev. Ingredienti per una grande sfida: posta in palio alta, forze in campo importanti. Deciderà probabilmente la tattica, ma ad incidere sarà ancor più il rendimento dei giocatori e l’efficacia del gioco di squadra, che sia per l’Inter che per il Napoli hanno visto numerosi alti e bassi.
LE FORMAZIONI – Le due rose sono al completo, o quasi. Stramaccioni deve fare a meno di Samuel (squalificato) e non può contare su Sneijder e Alvarez; ma i titolari li ha tutti a disposizione e sembra intenzionato a schierare più Gargano che Guarin, anche per le motivazioni speciali che avrà l’uruguaiano. Mazzarri può contare su tutti gli effettivi e preferirà Insigne a Pandev, che ancora non è al meglio ma potrebbe entrare nella ripresa per far male alla sua ex-squadra. Stesso discorso per Mesto, che si farà trovare pronto se Maggio non dovesse convincere.
Queste le probabili formazioni:
MODULI SIMILI, CON UNA DIFFERENZA – Come detto, anche i moduli di Inter e Napoli si assomigliano: tre difensori, due esterni in grado di difendere quanto di offendere, due centrali di centrocampo e tre giocatori offensivi, con una punta centrale. Il Napoli è forse più pesante a centrocampo, se Hamsik agirà da terzo aggiunto accanto ai due svizzeri; ma “Marekiaro” ha negli inserimenti la sua dote migliore, e potrebbe sorprendere così la retroguardia interista. La sua vena e la sua mobilità potranno essere decisive. I padroni di casa invece, con Palacio, hanno una seconda punta vera e propria, che sposta la forza d’urto dei nerazzurri più sulla linea dell’attacco: anche questo un problema per gli avversari, dato che il Napoli soffre i tridenti perché va in parità numerica con la linea difensiva a tre. In tal caso, sarà fondamentale l’apporto di Behrami, ma Valon ha già dimostrato di essere il più affidabile fra gli uomini di Mazzarri. Le coppie Insigne-Cassano e Cavani-Milito, infine, sono equivalenti nei ruoli: i primi sono rifinitori e mezze punte, i secondi centravanti di razza votati a far gol.
TATTICA E PRESTAZIONI, FATTORI DECISIVI – A decidere sarà quindi la performance di questi campioni, insieme all’approccio tattico: prevedibile che il Napoli inizierà lasciando sfogare i padroni di casa, anche perché questi hanno più necessità di vincere rispetto agli azzurri, ai quali in fondo un pareggio non dovrebbe dispiacere. Dopo una fase di studio, il Napoli potrebbe provare a colpire dedicandosi ad una delle sue “folate”, che quest’anno sono il leitmotiv della squadra di Mazzarri. Ma è il contropiede l’arma migliore a disposizione dei napoletani: sia perché è la loro specialità, sia perché l’Inter soffre le ripartenze veloci. Di punti deboli ne ha forse più la squadra di casa che quella ospite, il Napoli dovrà solo evitare di subire troppo l’iniziativa dei milanesi e fare in modo di esprimersi al massimo, cosa che di solito riesce bene agli azzurri nelle partite che contano.
A cura di Lorenzo Licciardi
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