La cosa che fa arrabbiare di più Benitez?Mettere in discussione il suo modulo tattico.E Mazzarri?Definirlo un contropiedista. La verità? Rafa gioca sempre con il 4-2-3-1 e adatta gli uomini al sistema di gioco. Le squadre di Mazzarri riescono ad esaltarsi in ripartenza con gli spazi più aperti ma modella la sua idea di calcio in base alle caratteristiche dei suoi giocatori. Tutti e due sono partiti male,al di sotto delle aspettative.Benitez ha vissuto il momento di massima crisi dopo il pareggio al San Paolo contro il Palermo, Mazzarri lo sta vivendo adesso con le due pesanti sconfitte consecutive contro Cagliari e Fiorentina.Napoli e Inter sono in ritardo in classifica e con Juve e Roma già lontanissime l’obiettivo attuale è rimettersi in corsa per il terzo posto.
Contratti e differenze Tutti e due sono grandissimi lavoratori,vivono il calcio a tutto tondo,24 ore su 24. Benitez ha scelto di vivere all’hotel del centro sportivo di Castelvolturno, sta lì con il suo staff ed esce pochissimo: in questo modo non ha difficoltà a raggiungere ilcampo di allenamento e può stare spesso in sala riunioni per studiare il programma di lavoro e la metodologia con il suo staff. Mazzarri viveva a Pozzuoli e trascorreva l’intera giornata a Castelvolturno anche con l’allenamento di pomeriggio: il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarevia. Mangiava un panino a pranzo per rilassarsi solo un po’a cena e poi a casa continuava a visionare partite e studiare avversari.
I moduli L’idea di giocodi Benitez si basa di più sul possesso palla e la manovra ragionata,in attesa di un guizzo negli ultimi venti metri ma anche il suoNapoli le giocate migliori le ha fatte vedere in velocità e a campo largo,cioè in ripartenza. Mazzarri punta molto sul pressing per recuperare palla il più in alto possibile e sulle fiammate agonistiche.Rafa ha bisogno di elementi di qualità per poter sviluppare al meglio la manovra rapida palla a terra,Mazzarri riesce a tirare fuori il meglio da tutti puntando moltissimo sulla tattica e le motivazioni.Due sfide nel campionato scorso: al San Paolo vinse Benitez4-2, partita spettacolare e molto aperta, tante occasioni da gol.Al Meazza finì 0-0,partita bloccata,atteggiamento più difensivo dell’Inter,poche emozioni.
Le differenze di carattere Più chiuso Mazzarri, più estroverso Benitez. L’ex allenatore azzurro concede poco spazio alle battute e ai sorrisi in conferenza stampa,più aperto Rafa,salvo poi chiudersi nelle ultime settimane quando i risultati non sono arrivati e in presenza di critiche.Un modo diverso anche di seguire le partite.Mazzarri si agita,si muove, spinge, accompagna le giocate deisuoi,quasi fino a lanciarsi in campo. Benitez si mantiene flemmatico e si alza soloraramente dalla panchina. Il tecnico toscano trasmette grinta in ogni situazione di gioco e fa trasparire emozioni,positive e negative,lo spagnolo invece riesce a mascherare il suo stato d’animo e a infondere serenità.
Percorsi diversi Benitez ha cominciato con la scuola Real Madrid, la gavetta nei primi anni in Spagna,prima di approdare e vincere in club di grandi tradizioni,anche se non di primissima fascia come Valencia e Liverpool.Mazzarri ha scalato tutte le categorie,si è guadagnato tutto con i risultati di campo partendo dalla C e arrivando fino alla Champions League.Un tecnico concreto e di sostanza che ha sempre centrato gli obiettivi di inizio stagione riuscendo a valorizzare il parco giocatori della rosa.Partito da club della provincia si è consacrato con i quattro anni a Napoli e allena l’Inter per il secondo anno.
La Filosofia Guardare soprattutto a se stessi e proporre sempre e comunque un gioco d’attacco mettendo anche a rischio la fase difensiva: questa l’idea di calciodi Benitez. Guardare a se stessi ma anche agli altri per prendere le contromisure sugli avversari più pericolosi,questa la filosofia di calcio di Mazzarri che propone squadre in grado si di segnare molti gol ma anche di non subirne troppi. Tutti e due sono andati in difficoltà quest’anno,il Napoli della prima fase non è stato più quello di Benitez e ha trovato enormi difficoltà a segnare concedendo le solite palle gol agli avversari. L’Inter non ha ancora la mentalità di Mazzarri e contro Cagliari e Fiorentina ha subito addirittura sette gol.
Fonte: Il Mattino
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