Ha aperto la porta della sua villa-bunker di Orta d’Atella (Caserta) senza le solite precauzioni, con un occhio alla tv che trasmetteva la partita tra il suo Napoli e l’Inter. Era distratto dal match Roberto Manganiello, sperava di liquidare il pony express arrivato per consegnare le pizze senza troppi convenevoli. Ma il giovane che gli si è presentato davanti, pizze alla mano, era in realtà un poliziotto. Così gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato Scampia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno incastrato e arrestato il boss di 34 anni, reggente del clan scissionista dei Marino. L’uomo, considerato uno dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, era ricercato anche per il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, che nel 2004 diede il via alla prima faida di Scampia. Manganiello si trovava in compagnia della fidanzata, era disarmato e non ha opposto resistenza. Enorme la soddisfazione del ministro dell’Interno Alfano: “È stato un successo investigativo di alto livello, questa è la squadra-Stato che non conosce tregua contro il crimine. Abbiamo colpito il vertice di un clan camorristico”. E il capo della Polizia, Alessandro Pansa: “Quest’arresto dimostra ancora una volta come la cattura dei latitanti rappresenti uno dei pilastri della lotta al crimine organizzato”.
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