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Inter, Conte: “Eriksen forse troppo perbene, ce lo teniamo stretto. Juve ancora favorita”

Così alla RAI

L’Inter batte il Milan grazie alla rete in pieno recupero di Christian Eriksen e vola in semifinale di Coppa Italia. Il tecnico nerazzurro Antonio Conte è intervenuto ai microfoni di Rai Sport dopo il fischio finale. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Un derby tiratissimo fino all’ultimo.
“Semifinale, come l’anno scorso. Per il secondo anno consecutivo, quindi il merito è soprattutto dei calciatori, che hanno avuto una giusta interpretazione. È stato un derby duro, il Milan non è in testa in campionato per grazia ricevuta, averli eliminati ai quarti mi rende contento”.

Sono due squadre piuttosto vicine come valori.
“Il Milan ha valori importanti. Anche in undici contro undici abbiamo avuto delle occasioni: fino all’espulsione il risultato non era giusto, avevamo creato molto e il loro portiere è stato il migliore in campo. Poi c’è stata l’espulsione di Ibrahimovic e siamo stati bravi a ribaltarla. Anche stasera però c’è un dato: creiamo tantissimo, ma dobbiamo essere più cattivi sotto porta, perché concretizziamo davvero poco”.

C’è stato grande nervosismo.
“È un derby, non una passeggiata di salute. Noi lo sentivamo, lo sentivano loro: per questo è giusto dedicare la vittoria ai tifosi, soprattutto a quelli che ci hanno accolto all’arrivo del pullman. Vogliamo condividere con loro questa gioia perché ci tenevano. Adesso ci concentriamo sul Benevento, poi penseremo alla semifinale di Coppa Italia”.

Cosa ha detto Ibrahimovic a Lukaku?
“Io ho fatto il calciatore, durante la partita gli animi sono accesi. Può accadere che ci siano delle situazioni in cui ci si arrabbia, ma l’importante è che rimanga in quella dimensione. D’altra parte mi ha fatto piacere vedere Romelu così sul pezzo: Ibra dentro ha la cattiveria del vincente, di quello che non ci sta mai. Io penso che Romelu, anche da questo punto di vista, sta crescendo. Per noi è importante, e se ogni tanto si arrabbia a me fa piacere”.

Eriksen rientra nel progetto?
“È un mese che continuo a ripetere che l’Inter è questa: non arriverà nessuno e non partirà nessuno. È un mese che lo ripeto: non mi credete o non volete credermi. Con Christian stiamo lavorando tatticamente per trovare anche un’alternativa a Brozovic, perché in rosa non abbiamo un altro play. Lui è un giocatore molto intelligente, ha qualità e fa parte del progetto. Sono contento che oggi abbia fatto quel gol, ho spinto affinché tirasse lui perché conosciamo le sue qualità balistiche. È un po’ timido, spero che questo gol lo sciolga: nello spogliatoio gli vogliamo bene perché è un ragazzo perbene, forse troppo. Ce lo teniamo stretto. Noi siamo questi, mi tengo stretti questi ragazzi”.

Al di là delle abilità dei singoli, nella sua squadra prevale un’impronta tattica precisa. Qual è il bilancio?
“Io sono di parte, preferisco che li facciano gli altri. Nei miei confronti ci sono sempre grandi aspettative, e spesso ci si dimentica che bisogna dare tempo alle persone di lavorare. Penso che l’Inter stia facendo numeri statisticamente importanti, ma con noi si cerca di guardare sempre il bicchiere mezzo vuoto, a differenza di altre squadre. Noi dobbiamo cercare di lavorare e migliorare. Questi ragazzi stanno migliorando, ci vorrà ancora un po’ di tempo. Ma nonostante le difficoltà che stiamo avendo, non in campo ma fuori, stiamo rispondendo nella maniera giusta. Sono orgoglioso di essere il capo di questi ragazzi, che danno tutto per la maglia dell’Inter”.

La vittoria con la Juve vi ha dato qualcosa di speciale.
“Vincere contro i migliori, contro chi ha vinto negli ultimi nove anni in maniera indiscussa, ti dà convinzione del fatto che può accadere qualcosa di bello e importante. Per me la Juve rimane la squadra in assoluto favorita. Non so che valutazioni si facciano nei loro confronti: io faccio le mie, gli addetti ai lavori possono farne altre. Per me sono i più attrezzati per continuare a vincere, poi magari sto dicendo una fesseria, ma non penso”.

Adesso potreste incontrarli in semifinale.
“Saranno due partite impegnative, eventualmente. Vedremo che vincerà. Dovremo essere bravi, perché giocheremo in poco tempo, e tutti i ragazzi dovranno farsi trovare pronti”.

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