E’ incredulo anche lui, Igor Trocchia, e lo scrive sui suoi social. “Non mi aspettavo tanta risonanza mediatica”. Invece il fatto che abbia ritirato da un torneo la sua squadra, il Pontisola, per quell’insulto rivolto a Yassine Sankara, talentuosissimo centravanti degli Esordienti, “negro di m…” ha fatto discutere in positivo ed è stato ripreso da tanti giornali.
La decisione di Trocchia, nato a Napoli ma emigrato a Bergamo, è arrivata dopo aver parlato coi propri ragazzi, tutti d’accordo che contro il razzismo servono gesti forti. Una piccola goccia, ma molto significativa.
E non importa la partita da giocare: per tutti è stato giusto andare a casa, perché il calcio non è di chi offende per il colore della pelle nè di chi minaccia la gente, nè di chi si sente padrone di poter insultare a piacimento o fare il prepotente o peggio, usare atteggiamenti camorristici per dire la propria (come vediamo tristemente in queste ore qui a Napoli… tanto per…)
Insomma a Rozzano grazie a un napoletano il club bergamasco Pontisola, tra i migliori in assoluto della Lombardia a livello di risultati sportivi, da esempio al mondo.
Trocchia ha fatto questa scelta per la sua squadra di 13 enni in vetta alla classifica, ritirandola perché crediamo non dimentichi che un allenatore, soprattutto se allena ragazzini, è anche un educatore. Come gli ha scritto F, 12 anni, capitano della sua squadra. “«Ho capito che in alcuni casi il gol, il rigore, la vittoria non contano, si va oltre. Io sono con te nelle scelte perché questa è una cosa che non tollero assolutamente. Ti scrivo per dirti “grazie” a nome di tutta la squadra perché secondo me il tuo è stato un esempio per tutta la squadra, per tutti i presenti, una strada da seguire, un esempio per la vita» scrive il piccolo capitano al grande allenatore.
Un gesto che ci regala e restituisce l’idea che un campo di calcio può anche insegnarci tanto, anche oltre i 90 minuti.
Grazie Igor Trocchia, anche a nome di quella civiltà partenopea che rappresenti e che alcuni camorristielli macchiano continuamente, proprio fuori ai campi di calcio, Per fortuna restiamo convinti che i napoletani sono quelli come te…
Fonte: identitasorgenti.com
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