A quattro giorni dal matrimonio, Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, come un vero professionista, anche in vacanza, rispetta la tabella della preparazione atletica. E ieri pomeriggio si è presentato nello stadio di Frattamaggiore, per la seduta di allenamento. Ed è nato un inghippo. Il responsabile dello stadio, gli ha chiesto se aveva l’autorizzazione. Ma «Lorenzinho» è caduto dalle nuvole. Meravigliato, ha chiesto: «Ma come l’autorizzazione, state scherzando?».
Il responsabile, imbarazzato ha telefonato al sindaco, Francesco Russo, e gli ha passato il calciatore. «Ho salutato con affetto, questo figlio famoso di Frattamaggiore – racconta il primo cittadino – e cercato di spiegare i motivi per i quali era necessaria l’autorizzazione. Ma il nostro campione mi ha liquidato su due piedi, con un secco: ”Me ne vado subito”. Non mi ha dato nemmeno tempo né di spiegargli dapprima quei motivi, e nemmeno che intendevo concedere personalmente l’autorizzazione per l’utilizzo della struttura. Sono davvero dispiaciuto per quella brusca risposta – dice ancora Francesco Russo – La scorsa estate, quando militava nel Pescara, è stato autorizzato a utilizzare la struttura del nostro stadio, un vero gioiellino, a titolo gratuito. Figurarsi ora. L’autorizzazione è necessaria, per coprire sotto il profilo assicurativo, ogni atleta, squadra e spettatori (vale il biglietto di ingresso) che mette piede nel campo. È previsto dal regolamento approvato dall’intero consiglio comunale».
«Siamo meridionali – insiste il sindaco – Ed invece di appellarci agli scongiuri, preferiamo una più solida copertura assicurativa per chiunque utilizzi palestre, spogliati e campo da gioco. Ma ve lo immaginate se Lorenzo, avesse messo il piede in una buca del campo e si fosse fatto male? Noi, con l’autorizzazione, tuteliamo tutti: dal campione al cinquantenne che va a fare jogging. Altro che burocrazia e storie del tipo che nessuno è profeta in patria. Lo aspetto domani, in Comune, per una stretta di mano e per fargli gli auguri per il matrimonio». La città non aspetta altro.
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Fonte: Il Mattino
La Redazione
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