Combattivo come tante altre volte. Ma questa volta, finalmente, decisivo. Insigne, però, non si scioglie: «Non sono stato io a cambiare il volto della squadra, sono stati i compagni a consentirmi di giocare bene, di potermi esprimere come ho fatto». A volte esagera in modestia, il piccolo Lorenzo. Eppure da quel lato del campo, sulla sinistra, come una mina vagante ha fatto saltare in aria i piani perfetti di Petkovic. «Sono contento per il pareggio, ce lo siamo meritati. Sono contento per il gol di Campagnaro, ma io lo sarei stato pure se avesse segnato De Sanctis». Gli occhialini che inforca gli danno un tocco di saggezza e di maturità. Ha solo 21 anni. Inutile insistere: «Io in campo dall’inizio? Macché, io sono felice così, io sono felice quando il mio allenatore decide che devo andare in campo ma lo sono anche quando devo stare in panchina. Sono giovanissimo, e ho la grande fortuna di giocare con Hamsik, Cavani e Pandev. Da loro ho solo da imparare. E lo sto facendo ogni giorno. Giocare tutti e quattro insieme? Non tocca a me dirlo, ma al nostro allenatore». Probabilmente tra quattro giorni, in Europa League, Mazzarri lo chiamerà a fare gli straordinari. Forse al fianco di Calaiò. «Abbiamo disputato un buon secondo tempo, ho creato problemi alla Lazio ma la squadra ha reagito bene dopo le difficoltà iniziali».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro