Fumata azzurra: perché è scritto in quella stellina che brilla, perché è il sogno d’un piccolo principe che può realizzarsi, perché è «Magnifico» potersi svegliare e sentirsi amato da una città che ha sistematicamente la testa nel pallone e non intende toglierla di là. Fumata azzurra: perché l’hanno voluto gli dei che accadesse, perché chi la dura la vince e ora che il peggio è passato e le diffidenze sono state cancellate con una finta, un dribbling e un assist verso la fiducia a oltranza non c’è motivo di offrirsi La scadenza sarà portata fino al 2018 mentre l’ingaggio sarà adeguato oltre il milione di euro alle distrazioni, perché le notti di (san) Lorenzo è quelle delle star e ce ne saranno, eccome, in quel san Paolo da Champions. Fumata azzurra: è nell’aria, è nella volontà di Insigne e del Napoli, è nelle corde di una vicenda che non mostra evidenti spigoli e che però (chiaramente) scivolerà attraverso i canoni abituali d’una trattativa che sta per cominciare e che si snoderà seguendo un percorso annunciato che poi condurrà (per il momento) sino al 2018, la tappa intermedia che conduce all’infinito.
LA FAVOLA – Si parla, tra un po’, come da appuntamento annunciato in tempi non sospetti e fresco di aggiornamento: ci vediamo tra qualche giorno, domani o anche lunedì, per discutere amichevolmente e progettare il Napoli che verrà, con Lorenzino Insigne neo-tenore tra Hamsik e Pandev, tra Higuain e la voglia matta di riuscire a raggiungere le vette del delirio disegnate nelle confessioni rese ad Antonio Ottaiano, il manager che con Fabio Andreotti ne cura gli interessi e ne raccoglie le confidenze. « Inseguo la fascia da capitano ».
IL RINNOVO – La data attuale è praticamente già vecchia: perché giugno 2017 è semplicemente un punticino teorico nella coscienza di Insigne, un approdo intermedio, una scadenza imposta dal sistema e non dalla volontà di diventare simbolo e bandiere della squadra del proprio cuore, con la quale condividere ogni emozione e nella quale rimanere per sempre. E allora, la prima mossa, come consuetudine del calcio, è il prolungamento sino al 2018. Poi il tempo provvederà a completare quel romanzo che Insigne vuole scrivere di pugno suo, con la materia grigia che abbonda e che l’ha immediatamente trascinato – in poche settimane di Benitez – tra i protagonisti di un’estate già così romantica, scandita da una piccole prodezze che testimoniano la prolificità del talento.
ADEGUAMENTO – E però sarà anche una questione economica, l’auspicata (ed anche ennesima) gratificazione tangibile per scavallare oltre quella media attuale (garantitagli dal contratto) da settecentomila euro e spingersi oltre il milione, un riconoscimento (ulteriore) per quelle qualità emerse nella prima stagione e da riconfermare nell’immediato con il suo Napoli nell’anno che verrà: l’anno del Mondiale, l’anno di Lorenzino Insigne. Fumate azzurre…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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