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Insigne show. La doppietta del folletto di Frattamaggiore regala la Coppa al Napoli

Agli azzurri basta un grande quarto d'ora per aggiudicarsi il trofeo

La Coppa è del Napoli, la quinta nella storia della società, e verrebbe voglia di aggiungere che invece il calcio è di nessuno. Lo hanno abbandonato a Roma dalle nove di sera fin quasi alle dieci, quando poi qualcuno ha deciso che non era il caso di restare ancora una volta ostaggi di una curva. La Coppa è del Napoli che l’ha vinta in un quarto d’ora, annientando la Fiorentina con la straordinaria doppietta del suo unico napoletano, Lorenzino Inisgne, indiscusso protagonista dei primi venti minuti della gara. Ai viola ha lasciato poi un’ora di gioco, ma il risultato era già suo, era già di Rafa Benitez che ha completato il suo primo trionfo italiano col 3-1 oltre il 90′ di Mertens che era subentrato ad Hamsik, confermando, il tecnico spagnolo, di vincere sempre qualcosa nel suo primo anno in una nuova squadra. Per questo teniamo per noi la voglia di dire che il calcio è di nessuno. Quanto meno è di due squadre che hanno reso onore al gioco del calcio e alla Coppa Italia.

15′ choc. La Fiorentina ha cominciato a giocare quando ha smesso il Napoli. E il Napoli ha smesso presto perché, dopo poco più di un quarto d’ora, s’era convinto di avere già la Coppa in tasca. Doppietta di Insigne, salvataggio sulla linea di Borja Valero, quasi autogol di Gonzalo Rodriguez. La Fiorentina era stata spazzata via. Aveva preso il solito gol in contropiede, un classico delle ultime due stagioni. Palla persa da Aquilani per un contrasto di Hamsik, scatto dello slovacco, Aquilani non ha avuto il coraggio di fermarlo con un fallo (sarebbe stato da giallo), palla a Insigne, splendido destro al volo a rientrare sul secondo palo, con Savic che ha cercato di chiudere senza riuscirci. Anche il 2-0 ha ricordato il primo gol: attacco a destra di Callejon, cross, palla alle spalle di Higuain e della difesa viola, ma davanti all’altro piede di Lorenzino e raddoppio con deviazione di Tomovic. Tutto a una velocità che per la difesa della Fiorentina era insostenibile.

Atteggiamento sbagliato. A un’ora dalla fine della partita il Napoli ha fatto i suoi conti e ha rischiato di sbagliarli. Ha pensato che poteva palleggiare senza tenere più il ritmo folle del primo quarto d’ora e ha permesso alla Fiorentina, stordita e confusa, di rimettere insieme le sue poche idee, di schiarirle un po’ e di ripartire. Pizarro ha preso il comando del gioco, cercando però due esterni (Tomovic e Pasqual) mai precisi nel controllo dei lanci del cileno e nei cross; nemmeno Borja Valero e Aquilani erano calati nella partita come c’era da aspettarsi da due giocatori di quell’esperienza. La Fiorentina ha trovato però tutta la qualità di Ilicic ed è stato lo sloveno che, con un assist strepitoso (un passante alla…Totti), ha messo Vargas davanti a Reina, complice la disattenzione di Henrique (che lo ha tenuto in gioco) e di Fernandez (fuori posizione), il sinistro del peruviano ha riaperto la partita. All’ultimo minuto del primo tempo è arrivato anche il 2-2, con un tocco di Aquilani su punizione di Ilicic, ma il guardalinee Padovan lo ha pizzicato in fuorigioco, anche se di qualche centimetro.

Ripresa viola, con Rossi. Montella ha cercato di aumentare la qualità del centrocampo con Mati Fernandez al posto di Pasqual. Vargas è arretrato a fare il terzino sinistro, Borja Valero interno e Mati trequartista. La partita era passata tutta nelle mani della Fiorentina, anche se faticava a dare concretezza alla sua manovra: mancava il centravanti. Quando Benitez ha risposto a Montella, ha dato un primo messaggio di coraggio: dentro Mertens, un altro attaccante, per Hamsik. Poi però è uscito Higuain per Pandev, che avrebbe avuto la possibilità del 3-1 senza l’uscita di Neto.

Gol n. 10. La Fiorentina stava spingendo il Napoli sempre più dietro, Montella ha liberato Rossi dopo 4 mesi di assenza e pochi minuti dopo, al 34′, Benitez è rimasto in 10 per l’espulsione di Inler (secondo sciocco giallo). La partita ha perso ogni logica. Montella, che aveva iniziato senza centravanti, ha chiuso con due, Pepito e Matri, mentre Rafa ha tolto Insigne e piazzato Behrami in mezzo al campo. A 5′ dalla fine Ilicic ha sbagliato il gol del 2-2, solo davanti a Reina ha tirato fuori. Il Napoli non solo ha resistito ma in pieno recupero, con un altro contropiede, ha piazzato anche il 3-1 con Mertens (assist di Callejon). Così la Coppa è volata a Napoli, fra la sua curva muta.

Fonte: Corriere dello Sport

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