Quattro partite e quattro gol. Buon sangue non mente. È Antonio Insigne il protagonista assoluto delle prime giornate del campionato di Eccellenza, girone A. Il fratello maggiore di Lorenzo e Roberto, che giocano nel Napoli di Mazzarri e nella Primavera azzurra, sta guidando la matricola Real Ortese, la compagine casertana di Orta di Atella, in un avvio di stagione che supera le più rosee aspettative della società del presidente Aletta. «Sono contento per la squadra – dice Antonio – perché stiamo raccogliendo i frutti del duro lavoro estivo. Poi, è ovvio, quando faccio gol sono ancora più soddisfatto». Capocannoniere dopo quattro giornate, sfruttando la vetrina dell’Eccellenza, Antonio, a 24 anni, potrebbe lasciarsi alle spalle gli infortuni che ne hanno condizionato l’inizio di carriera e rilanciarsi nel calcio che conta. «Al mio futuro – continua – penso poco. Anzi, tutte le mie speranze sono concentrate sui miei fratelli minori Lorenzo e Roberto. Loro hanno la possibilità di diventare davvero grandi e io gli auguro ogni bene». Secondo gli addetti ai lavori, però, anche Antonio ha le qualità giuste per calcare i campi del calcio professionistico: «Sono contento che si parli bene di me. Io, però, il calcio lo vivo più come un divertimento che come un lavoro. Amo allenarmi, vivere lo spogliatoio e scendere in campo la domenica. Mi basta questo».
Antonio Insigne resta con i piedi ben saldi a terra anche se sa bene che questa stagione per lui potrebbe rappresentare la svolta: «Fare gol per me non è una novità. Non voglio vantarmi ma è un dato di fatto che sin da quando ho cominciato a giocare in prima squadra, ho sempre chiuso la stagione in doppia cifra, pure in Eccellenza. Spero di farlo anche quest’anno ma, ripeto, alla carriera non penso più molto. Vivo alla giornata e per il futuro si vedrà». Il presente di Antonio è l’Ortese, squadra, allenata da Del Prete, che con due vittorie e due pareggi, a sorpresa, occupa il terzo posto con due punti di ritardo dal primato. «Non ci aspettavamo di cominciare così bene anche perché abbiamo affrontato squadre ambiziose». Quattro gol, per Antonio, sono soltanto l’inizio: «Ho fissato un obiettivo minimo come numero di marcature da segnare ma, per scaramanzia, lo tengo per me». Magari qualcuno in più di Lorenzo e Roberto: «Con loro, a casa, parliamo poco di calcio. Noi amiamo giocare. Lorenzo dice scherzando che sono scarso ma scommesse non ne facciamo. Non avrebbe senso fare a gara a chi segna di più. Lui gioca in A, io tra i dilettanti. C’è troppa differenza».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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