La notte è piccola per lui: e però è fatta per segnare e per sognarla unica ed inimitabile, un fascio di luce da sprigionare per tenersi il palcoscenico e magari poi lanciarsi incontro al vento. La notte è piccola per Insigne: ma in quell’ora e mezza in cui il Napoli gli finisce sulle spalle, c’è l’opportunità per confermare la proprio statura da predestinato, un’altra chances da afferrare per mostrare ulteriormente cosa si nasconda in quel genietto racchiuso nella lampada da lustrare in fretta. Fuori Cavani e, come sospettato, fuori anche Pandev, in un’emergenza offensiva che è indiscutibile e che fisiologicamente appartiene alla storia di una stagione affrontata seguendo una filosofia spartana: quattro attaccanti quattro e nessun vice-matador, ma un bambino d’oro che a ventun anni può svoltare in perfetta solitudine e decollare verso le stelle che insegue da fanciullo.
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