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Insigne sale al comando

Alle spalle del ragazzo napoletano agirà Marek Hamsik

La notte è piccola per lui: e però è fatta per segnare e per sognarla unica ed inimitabile, un fascio di luce da sprigionare per tenersi il palcoscenico e magari poi lanciarsi incontro al vento. La notte è piccola per Insigne: ma in quell’ora e mezza in cui il Napoli gli finisce sulle spalle, c’è l’opportunità per confermare la proprio statura da predestinato, un’altra chances da afferrare per mostrare ulteriormente cosa si nasconda in quel genietto racchiuso nella lampada da lustrare in fretta. Fuori Cavani e, come sospettato, fuori anche Pandev, in un’emergenza offensiva che è indiscutibile e che fisiologicamente appartiene alla storia di una stagione affrontata seguendo una filosofia spartana: quattro attaccanti quattro e nessun vice-matador, ma un bambino d’oro che a ventun anni può svoltare in perfetta solitudine e decollare verso le stelle che insegue da fanciullo.

TURN OVER – Si cambia ed è un invito, pardon un diktat, che arriva dal giudice sportivo e dal medico sociale, dalla squalifica di Cavani e dall’incidente di Marassi che Pandev fatica a smaltire: e in quella rivoluzione comunque annunciata, in quel Napoli-bis che a mo’ di sandwich scende all’Is Arenas sapendo cosa ha già combinato la Juventus e ignorando ciò che accadrà all’Inter, ci sono le fattezze di un progetto che è va esplorato attraverso la verve e la personalità di un Insigne terminale offensivo da ispirare attraverso Hamsik e da guidare a cresta alta, contro avversari in salute e indomabili.
IL CORO – Due tenori su tre restano a casa ed allora l’assolo spetta a quell’inedita coppia Hamsik-Insigne, a quel concentrato di talento allo stato puro a cui farà la guardia un centrocampo irrobustito (a cinque) con la diga svizzera e un atteggiamento tattico insolito e però non nuovo di zecca, una strategia tattica espressa raramente ma sulla quale gli esperimenti sono in fase avanzata. Cagliari-Napoli è un interminabile quiz di novanta minuti da affrontare senza paura, una sfida in cui andare alla ricerca di risposte sulla affidabilità assoluta di un organico (e di una filosofia tecnica) che per ora non concede opportunità da titolare a Vargas.
RITOCCHI – Ma è un Napoli che all’interno di se stesso deve rimediare anche soluzioni alternative difensive, non avendo Campagnaro (per la prima volta in campionato) e dunque dovendo mischiare l’assetto: davanti a De Sanctis, ed in assenza del difensore argentino, Gamberini può cominciare ad esprimersi in un ruolo che gli appartiene, al fianco di Cannavaro e di Britos, ognuno al posto proprio. E se la notte è piccola….
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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