Non solo bravo a dribblare avversari e calciare un pallone in porta ma anche ragazzo sensibile, maturo, dai valori umani importanti. Ieri, a ventiquattr’ore dal raduno a Castelvolturno, Lorenzo Insigne, ha ritenuto doveroso esternare il suo pensiero sul profilo di Facebook. Una sorta di lettera aperta. «Domani si riparte per una nuova avventura, quello trascorso per me è stato un anno davvero importante, indimenticabile…Mi sembra giusto e doveroso ringraziare tutta la città di Pescara, i tifosi e la società per avermi accolto come un figlio e per aver sostenuto me e tutto il gruppo sempre. Rimarrò sempre legato a tutti i compagni di squadra consapevole che senza il loro incoraggiamento e aiuto in campo il Pescara non sarebbe riuscito nell’impresa. Un sentito ringraziamento va anche a mister Zeman che mi ha voluto fortemente per questa cavalcata fantastica e a tutto il suo staff, senza dimenticare il grande «Mancio» (il preparatore dei portieri Mancini, scomparso, ndr).
E poi per far comprendere chi è davvero la «pulce» di Frattamaggiore, Insigne ha concluso: «Spero di non aver dimenticato nessuno, ancora grazie di cuore a voi tutti».
Bel gesto. La testimonianza di quanto grande siano i valori di un ragazzo venuto dal nulla e cresciuto nel giro di appena due anni. Uno in Prima Divisione: 19 gol nel Foggia; l’altro in serie B: 18 reti nel Pescara. Entrambi sotto la guida di un maestro che gli mollato le briglie e lanciato nella mischia con un suggerimento: «Gioca come sai, sprigiona tutta la tua fantasia e provaci sempre, non importa se sbagli». Per lui Zeman è stato più di un istruttore. Un secondo padre. Ora ritroverà Mazzarri, il tecnico che lo fece esordire in serie A (a Livorno) seppure per una manciata di secondi. Ma pur sempre un allenatore che evidentemente aveva intravisto in lui le qualità per poter sfondare in tempi brevi. «Buon giorno mister, rieccomi qua, un po’ sono cresciuto ma gli elogi non mi hanno fatto montare la testa, sono sempre a sua disposizione».
E’ un primo giorno diverso dagli altri. Un primo giorno speciale. Dalle scuole inferiori, all’Università del calcio. Ma niente emozione. Lorenzo conosce già tutti a Castelvolturno, compreso tanti compagni di squadra, a partire da Cannavaro che lo aspetta per prenderlo in giro con parole dialettali e per proteggerlo. Ecco perché oggi Insigne non vuole essere scortato né da parenti, né da amici, solo dai procuratori che dovranno fissare quell’appuntamento con Bigon per l’adeguamento del contratto già concordato. Forse si porterà il papà, o forse no. Sta di fatto che quando incrocerà Mazzari gli dirà anche di essersi allenato da solo a Frattamaggiore dove gli hanno spalancato le porte del campo senza la minima esitazione perché oggi Lorenzo è il beniamino di tutti e tutti si aspettano da lui che si faccia onore anche con la maglia del Napoli. E nel giorno in cui si avvera il sogno, Insigne non poteva dimenticare coloro che si sono prodigati perché ciò si avverasse: da Zeman, agli ex compagni, ai tifosi del Pescara. Bel gesto da parte di un ragazzo che ci sa fare con il pallone e che dimostra di avere la maturità di poterlo dimostrare anche tra i big.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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