E ora chiamatelo Lorenzo l’olandese volante. Una suggestione neanche fedele al folklore nordeuropeo o soltanto un giochino di parole. Però magari accade sul serio che Insigne, Lorenzo, si metta a volare anche a Eindhoven con il genio del talento che si ritrova. E altro che vascello fantasma: toccherà a lui guidare l’attacco del Napoli al Philips Stadion con il Psv. Così giovane e già leader di un trio talmente giovane quanto stuzzicante: il Bimbo d’oro e poi El Kaddouri e Vargas.
IL SACRIFICIO – E allora, seconda notte di coppa. Seconda passerella internazionale con la maglia azzurra, la prima lontano dal San Paolo, e altra partenza da titolare. In principio, l’antipasto europeo andò in scena in casa con l’Aik Solna: bella prestazione e un paio di spunti da applausi, ma nessun gol per il giovanotto che incanta con la compagnia di Stoccolma. Lui pensò a propiziare, Vargas invece a concretizzare: per la gioia di Mazzarri, che a Insigne, per le sue qualità di resistenza e soprattutto velocità, chiede anche un lavoro di sacrificio non indifferente.
MAESTRO WALTER – Il modo migliore per continuare la crescita che porteranno il più fulgido dei talenti italiani alla maturazione e alla consacrazione definitiva. Sotto questo aspetto, il maestro Mazzarri si sta esibendo in un lavoro perfetto: lo impiega e lo responsabilizza, lo blandisce e quando serve lo catechizza. E lo centellina con sapienza in virtù delle gerarchie. Il patrimonio è immenso, e avere alla gestione un tecnico così attento e così bravo è un toccasana. Una fortuna. Sì, ognuno potrà fare le fortune dell’altro. E del Napoli, ovviamente.
IL LAVORO E IL GOL – Di certo, Lorenzo impara e lavora a testa bassa. E, soprattutto, non va alla ricerca ossessiva di un gol che, per il popolo azzurro, varrebbe doppio. Forse triplo considerando l’affetto. No, Insigne è perfettamente consapevole di quanto sia importante la squadra, e dunque il risultato, il bilancio finale, e ogni qualvolta si ritrova in campo, dal primo minuto a partita in corso, prova sempre a incidere mettendosi al servizio della squadra. Il gol, insomma, è la perla da aggiungere alla collana personale, ma non l’obiettivo da inseguire a ogni costo: un assist o un chiusura valgono tanto, tantissimo. Poi, la prodezza arriverà. Anche in Europa. Magari presto.
INTRIGO NAZIONALE – Nel frattempo, continua anche il cumulo di esperienza: campionato ed Europa League, un ottimo viatico in vista delle prossime convocazioni di Prandelli. Dopo la partita con l’Udinese, in programma domenica al San Paolo, il ct diramerà infatti la lista dei selezionati per le due partite valide per la qualificazione al Mondiale brasiliano del 2014 con l’Armenia, il 12 ottobre a Yerevan, e con la Danimarca, quattro giorni dopo a Milano. Contemporaneamente anche l’under 21 di Mangia dovrà esibirsi nelle sfide del play off con la Svezia – andata a Pescara il 12 e ritorno a Kalmar il 16 ottobre – che decideranno l’accesso all’Europeo di categoria. Va da sé che la presenza di Insigne varrebbe tanto, tantissimo per gli azzurrini, eppure Mangia non si sbilancia: « Con Prandelli siamo in piena sintonia, c’è un ottimo rapporto: è una fortuna, e dunque attendo le decisioni della Nazionale maggiore prima di procedere con le convocazioni ». Un intrigo nazionale che, stando ai protagonisti, sarà risolto in piena serenità.
SI VOLA – Comunque vada, Insigne farà parte di una Nazionale: prestato all’under 21 oppure confermato nell’Italia dei grandi, poco importa, il suo obiettivo è sempre continuare la scalata. E prima ancora, il Napoli e l’Olanda. Cioè il Psv Eindhven: il napoletano volante è pronto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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