E’ sempre la stessa storia. Ogni maledetta domenica è sempre quello, il dubbio classico della formazione del Napoli: Insigne o Mertens? Lorenzo o Dries? Più difesa o più attacco? Rafa alterna tutti, lo fa da sempre, però ognuno dei giocatori azzurri è consapevole di essere più o meno titolare di un altro: ecco, questo è il caso dell’eccezione che conferma la regola. E’ il rebus, il punto interrogativo costante. E’ la lotteria: e a quanto pare, come a Marassi, oggi dovrebbe essere ancora Insigne ad aver pescato il biglietto vincente.
L’IDEA. E allora, il dilemma. Che secondo tradizione ormai super consolidata si ripropone anche in occasione della prima del San Paolo: arriva il Chievo e Benitez tiene i suoi genietti sulle spine. Insigne e Mertens si giocano il posto per l’ennesima volta; il posto nel tris della trequarti insieme con Callejon e Hamsik. L’impressione, dicevamo, è che Lorenzo sia leggermente in vantaggio.
SCATTO IN CORSA. Finora, stando al trend inaugurato con l’esordio stagionale in Champions con l’Athletic Bilbao, Insigne è parso un millimetro più avanti nelle gerarchie: lo dicono i numeri, considerando che lui ha cominciato due volte dal primo minuto – con i baschi al San Paolo e con il Genoa in campionato – e che al collega belga, invece, è toccato il San Mames. Un onore in terra spagnola e poi l’onere di cambiare la partita in corso nelle altre due occasioni: missione, per altro, perfettamente riuscita sia nell’andata del preliminare sia con il Genoa. Sì, Mertens ha l’incredibile capacità di scuotere e innestare la marcia in più a freddo.
LA PACE. Dal canto suo, Insigne assicura invece una maggiore copertura: corre, rincorre, ripiega e si sacrifica, altro che storie, e non è un caso che spesso perda brillantezza nello spunto e nella conclusione. Più tattico, il Lorenzo di Benitez; più compiti in fase di non possesso, che la pura esplosione dell’istinto: sacrificio, in una sola parola. Probabilmente è per questo, che i fischi fanno più male; probabilmente è per questo motivo che, sbagliando, anche con l’Athletic rispose stizzito al malumore del popolo. Ricordare, fare tesoro e poi archiviare: urgono la pace e il lieto fine, tra il popolo azzurro e l’unico napoletano del Napoli. Qua la mano e via: sin da oggi.
EQUILIBRIO. A prescindere dal dubbio perenne e dal ballottaggio infinito, comunque, i due attaccanti possono consolarsi attraverso una valutazione statistica: fino a Natale si giocherà praticamente ogni tre giorni, e dunque entrambi saranno fondamentali. Proprio come nella stagione precedente: 47, le partite giocate da Mertens complessivamente dopo una partenza ad handicap (33 in campionato, 6 in Champions, 4 in Europa League e 4 in Coppa Italia); 51, quelle messe insieme da Insigne (36 in campionato, 6 in Champions, 4 in Europa League e 5 in Coppa Italia). La staffetta continua: non vale neanche la pena di scommetterci un caffè.
Fonte: Corriere dello Sport
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