DE SANCTIS 5,5 – Sul primo gol, mah. Su un rinvio, mah. Poi reagisce, strozza il destro di Diamanti, concede sicurezze.
GAMBERINI 6 – Si ritrova il “secondo” Gabbiadini, quello che ha appena mollato Maggio. E lo controlla con sufficienza, quasi in scioltezza. Poi si “scoccia” e va a pareggiare, prima di mollare per infortunio.
CAMPAGNARO (23’ st) 5 – Un salvataggio (quasi) sulla linea, ma Portanova lo beffa alle spalle.
CANNAVARO 5 – S’intuisce che non è una serata normale, e provateci voi a giocare con la malinconia (e la paura) dentro. Sul diagonale che alimenta Gabbiadini, manca la diagonale. E Portanova lo brucia nel finale.
BRITOS 5 – Potrebbe provvedere a stoppare Gabbiadini, ma ci mette del suo, è in ritardo, fuori dalla linea, nella terra di nessuno, che sarebbe però la sua.
PANDEV (1’ st) 6 – Impatto bruciante. Tiene palla, vede il gioco, fa il regista offensivo. Dà l’impressione d’essere recuperato.
MAGGIO 5 – Gabbiadini (in avvio) più che Cherubin, perché Pioli glielo ha messo proprio addosso, per non farlo andare. E quando va, sembra distante.
BEHRAMI 6 – Se ne sta a mulinare gambe nel vuoto, accelera e rincorre chiunque, è lui che trascina la compagnia, con un moto perpetuo da applausi.
INLER 5 – Ingabbiato ma da se stesso ancora, la tensione lo divora e sfocia nel diverbio col Matador. Niente Siena, per ammonizione.
ZUNIGA 6 – Almeno lui: ha Motta che viene, Taider che dà man forte, ha dentro un’energia fresca, come non gli capitava da tempo.
HAMSIK 5,5 – Non gli mancano le attenzioni, lo tengono a uomo, ma l’ispirazione evapora. Quando si scuote, è elegante e però effimero.
CAVANI 6 – La nottata peggiore per un’ora: sbaglia un contropiede che non è da Cavani. Infatti, non è lui, sino a quando arriva dove solo un angelo del gol.
INSIGNE 6,5 – Sta troppo largo però è sempre dentro la partita, la orienta per quel che può, non trovando collaborazione. Mette il piedino in entrambe le reti, per gradire.
MAZZARRI (all.) 5,5 – Decidono gli episodi, vero, però qualcosa s’è incrinato e sono venute meno le certezze tattiche, tant’è vero che cambia spesso e non trova l’equilibrio che insegue.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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