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Insigne, il ritorno a casa più amaro. Da Foggia passando per Pescara finendo coi 53 minuti con la Costa Rica

La percezione del disastro di Natal, Lorenzo Insigne l’ha avuta ieri, giorno delle valigie svuotate dalle illusioni e riempite con gli attacchi dei tifosi. Contro l’Italia, ma anche contro i giovani della Nazionale. A Frattamaggiore, nel regno del piccolo Lorenzo, a parte la cerchia degli amici e dei familiari, non c’era nessuno ad attendere il suo ritorno a casa. È piombato dal Brasile verso le 18,30, stanco per il lungo viaggio e per l’attesa a Malpensa del volo di linea che riportava in Italia la moglie Jenny. Ieri, Lorenzo, ha capito che cosa è la delusione: forse è la prima volta nella sua carriera che ne capisce il significato dopo i trionfi di Foggia e Pescara e i giorni di gloria con la maglia del Napoli. È stato solo ieri pomeriggio, di fronte all’indifferenza degli italiani e dei napoletani e alla lettura di migliaia di messaggi sul web con la parola ”vergogna” che gli ex eroi, Insigne compreso, hanno constatato quanto sia profondo il baratro in cui è precipitato il calcio italiano e come la sconfitta con la Costa Rica e l’Uruguay abbia scavato un solco profondissimo. Resterà a casa qualche giorno, Lorenzo a godersi il figlio e l’aria protettiva della famiglia. Poi partirà in vacanza. Per il Napoli, in fondo in fondo,l’eliminazione al primo turno, può essere persino una buona notizia: gli azzurri hanno 21 giorni di vacanze. Dunque, conti alla mano, Insigne sarà a Dimaro regolarmente e fin dal primo giorno di ritiro. Il 17 luglio. Magari anche prima, durante i giorni di preraduno a Castelvolturno. Meglio così: perché da lì a un mese il Napoli affronterà il primo bivio della stagione, il playoff di Champions. Antonio, il fratello più grande, racconta: «C’è tanta delusione per come è stato impiegato Lorenzo, magari non avrebbe fatto vincere il Mondiale, ma certe parole contro di lui dopo la prova con la Costa Rica hanno ferito tutti noi». 35 minuti è durato Brasile 2014 per Lorenzo Insigne. 35 minuti bruttissimi, quelli contro la Costa Rica. «Non ha mai avuto la bacchetta magica, non mi sembra che sia stato tra i peggiori», dicono ancora dalla famiglia. Il gruppo degli juventini è stato assai critico verso lo spirito vacanziero di alcuni ragazzotti. Ma nessuno degli Insigne sente la necessità di prendere la difesa a spada tratta di Lorenzo. «Non c’è spazio per processi. E Lorenzo non ha neppure voglia di prendere parte al gioco dello scaricabarile, a cui un po’ tutti stanno prendendo parte. Per lui è il primo ritorno a casa da sconfitto. Sull’aereo del ritorno, all’improvviso, è stato tutto più chiaro.E si è capito che il naufragio ai mondiali è stato anche il prodotto di un gigantesco conflitto generazionale che covava latente nello spogliatoio e forse in tutto il movimento. Vecchi contro giovani, e viceversa. Ora andrà in vacanza. Ieri però ha avuto tempo per un pensiero per Ciro, il tifoso ucciso nell’agguato di Tor di Quinto.

 

Fonte: Il Mattino

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