Il look è una via di mezzo tra El Shaarawy e Osvaldo. Il matrimonio non ha portato consiglio… Lorenzo Insigne sfoggia una mezza cresta made in Mergellina e un paio di occhialoni alla Johnny Deep. « Per vedere meglio la porta » ci scherza lui, sapendo già che tutti glielo avrebbero chiesto. Nessun problema di diottrie, solo che all’aperto le lenti automaticamente si oscurano. Utilissimo, no? In ogni caso il piccolo grande Lorenzo vede molto bene davanti a sè, e ci perdonerà (e lo perdonerà) mister Mangia se il pensiero, prima ancora della partita di oggi con la Germania, corre via veloce verso un sabato italiano di quelli che potrebbero rimanere nella storia del campionato. « La Juve rischia con la Fiorentina. Oddio, rischia anche di vincere, ma è una partita tutta da giocare con pronostico davvero incerto. Noi abbiamo un piccolo vantaggio: giocare la sera con la Lazio sapendo già il risultato dei bianconeri. E se avranno vinto nessun problema, vinceremo anche noi e resteremo lì, attaccati alla coda della Signora. Se poi la Juve non vince, beh, allora sì che la faccenda si farà appetitosa. Fermo restando che neanche noi ce la portiamo da casa ».
La Lazio è un bel banco di prova.
«Sì, ma se vogliamo accreditarci per sfilare lo scudetto alla Juve dobbiamo superare in bello stile anche l’ostacolo Lazio, che sulla carta resta abbastanza ostico. Io però sono fiducioso. La squadra c’è, ci crediamo, vogliamo vincerle tutte da qui alla fine del campionato e vediamo cosa fa la Juve. Spero che alla fine i conti ci diano ragione. Sai che festa a Napoli… No, non ci voglio pensare. Una partita alla volta, ma anche tre punti alla volta».
Insigne che è diventato un po’ il dodicesimo titolare di Mazzarri.
«Un ruolo che a me sta benissimo. Guardate chi gioca davanti nel Napoli: Cavani, Hamsik e Pandev: tre fuoriclasse. Il fatto che io riesca comunque a trovare posto a partita in corso mi riempie d’orgoglio. E quando Mazzarri mi manda in campo sento che non si tratta di un ripiego, di un ritaglio o un contentino. Il mister mi manda in campo sapendo che posso essere utile e all’altezza di uno di quei tre. Non è poco. L’anno scorso quei tre mostri li guardavo, tifando, alla tivù. Ora mi alleno e gioco con loro, mi sembra ancora un sogno».
Che effetto fa giocare con Cavani?
«C’è già una bella intesa, gli ho già fornito un paio di assist vincenti. Cerco di rubare qualche segreto un po’ a tutti, e di Cavani vorrei avere la sua cattiveria in zona gol».
Il rapporto con Mazzarri?
«Ottimo, basti pensare che il Napoli composto da giocatori già abbastanza esperti. Io sono il più piccolo di tutti e nonostante questo il mister mi dà la sua fiducia».
Zeman è stato appena esonerato…
«A Zeman devo tantissimo, mi ha valorizzato nel Foggia e poi mi ha voluto a Pescara dove abbiamo fatto qualcosa di veramente grande. Forse senza di lui adesso non giocherei neanche in serie A. Mi dispiace veramente che non abbia avuto fortuna a Roma. Sento dire in giro che forse nella prossima stagione tornerà a Pescara. In questo caso io gli porterei mio fratello Roberto, che sta facendo molto bene in primavera. Vuoi vedere che riesce a fare anche di lui un bel giocatore da Napoli, da serie A e da nazionale?» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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