Andare adesso sul mercato oppure no? Il Napoli si sta guardando intorno per capire se ci sono piste percorribili. Benitez e Bigon ieri si sono sentiti a lungo, incrociando i dati dei rispettivi pc pieni zeppi di informazioni utili. Niente da fare: sotto la voce «esterno» tra gli svincolati, quelli cioè subito disponibili, non c’è nulla di interessante.
In realtà uno che almeno un tantinello avrebbe attirato l’attenzione di Rafone ci potrebbe essere: è Trochowski, polacco naturalizzato tedesco 30 anni, cresciuto nellegiovanili del Bayern Monaco. Per il resto, davvero poca roba: Koman, Gatagov o Nicolita. Il punto è: vale la pena mettere una pezza, sia pure low
cost, per un’ ala che rischia di non mettere mai piede in campo? Non è comunque una soluzione da scartare a priori: lo scorso anno, proprio di questi tempi dopo il crac di Mesto il Napoli corse ai ripari con Reveillere che alla fine ha collezionato la stagione con 18 presenze, di cui ben 11 da titolare. Insomma, non proprio un brocco. E dopo l’incidente di Rafael, è arrivato l’ingaggio di Doblas: lo spagnolo ha chiuso con 2 gare all’attivo (una da titolare all’ultima giornata con l’Hellas Verona. I conti sono presto fatti. Dal ritorno dopo la sosta fino a Natale, il Napoli deve disputare 8 gare ufficiali: 5 in campionato (Cagliari, Sampdoria, Empoli, Milan e Parma), 2 in Europa League (Sparta Praga e Slovan) e la Supercoppa con la Juventus. Insomma, Rafa potrebbe chiedere a Mertens e Callejon di stringere i denti. E addio al turnover. Anche Zuniga avrebbe potuto dare una mano in questa emergenza anche se in attacco ha giocato con Benitez una sola volta con l’Udinese. Ma, con Insigne out, la soluzione del colombiano in versione esterno offensivo (sulla destra ma anche sulla sinistra) poteva essere presa in considerazione. Ma poiché i guai non vengono mai da soli, e c’è pure da fare i conti con il forfait a tempo indeterminato di Zuniga. E allora? De Guzman sulla fascia è già stato provato. Il primo test con lo Slovan, poi a Udine e con lo Young Boys nella disfatta di Berna. Risultati poco confortanti. Peraltro lui è un jolly, ma alterna il ruolo di trequartista (vice di Hamsik) a quello di mediano nella linea a due. Non è detto che Benitez non insista. Impossibile pensare a Michu come vice Insigne: non ha il passo per giocare sulla fascia neppure se stesse al top delle condizione atletica. Dunque abituiamoci:
Mertens e Callejon stakanovisti. Con qualche problema nei cambi: perché la staffetta consentiva di tirare il fiato. Il cambio di modulo? È evidente che, in certe circostanze, potrebbe essere la soluzione per far tirare il fiato a uno dei due. Per esempio, come negli ultimi minuti di Firenze, con Henrique a rinfoltire il centrocampo e una punta in meno. È chiaro che se saranno confermati i tempi del rientro (tra marzo e aprile) il Napoli deve accelerare le sue operazioni. Ayew, il ghanese dell’Olympique, figlio di Abedì Pelé, peraltro
in scadenza di contratto a giugno, è il numero uno della lista. Con due milioni di euro può arrivare a gennaio anche se è difficile convincerlo a lasciare Bielsa e il lanciatissimo OM di questi tempi. Ma il ds Bigon ci proverà. Affare alla porta azzurra. Piace anche Mpoku dello Standard Liegi che già questa estate era finito nella rete degli osservatori azzurri. Più complicata la pista Perisic, croato del Wolfsburg: le richieste dei tedeschi sono altissime. Poi ci sono le suggestioni: la prima porta a Lavezzi che però a Parigi è blindato da uno stipendio di 6 milioni a stagione e difficilmente direbbe di sì a una offerta di sei mesi. Dall’Inghilterra, dove non perdono occasione per rifilare qualcuno a De Laurentiis è l’occasione per ricordare che Lamela costa poco e sarebbe disposto a lasciare il Tottenham.
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