Storie parallele, storie che si intrecciano, divergono e tornano a congiungersi in un momento preciso. Marco Sau e Lorenzo Insigne. Li guardi e si somigliano. Altezza che non arriva al metro e settanta, pesi piuma in un calcio dove domina la forza bruta del fisico. Ma in compenso un gran dribbling, la capacità di saltare l’uomo, di creare la superiorità numerica e anche una discreta mira su calci piazzati e tiri dalla distanza. Ed una storia che non può non far ripensare alla stagione 2010/2011.
Foggia di Zeman, Prima Divisione. Sau e Insigne vanno a formare la coppia di attaccanti esterni nel classico 4-3-3 del boemo. E quando ad allenarti ci pensa Zeman i gol sono una delle poche cose assicurate. 39 gol in due, 20 per Sau e 19 per Insigne, nonostante il Foggia non centri, tra mille polemiche arbitrali, la promozione. Quella stagione è l’unica in cui i due ragazzi giocheranno assieme. Ma è un’annata di cruciale importanza per la loro formazione calcistica. Gli insegnamenti di Zeman, come sempre, saranno fondamentali per lo sviluppo dei due ragazzi. Il boemo gli darà le basi, i rudimenti del gioco offensivo, trasformando ragazzini acerbi in potenziali campioni.
Ed Insigne rimarrà alle dipendenze di Zeman anche l’anno successivo, quando Lorenzo si trasferì a Pescara. Il ragazzo di Frattamaggiore, pescato per 1500 euro da Giuseppe Santoro, abile ad ingaggiarlo mentre tutti lo definivano “troppo piccolo fisicamente”, in quella stagione darà spettacolo. Nel tridente con Immobile e Sansovini, Insigne trascinerà gli abruzzesi ad una storica promozione. Ben 18 gol per lui. Contemporaneamente anche Sau da spettacolo in B. Il Cagliari, dopo vari prestiti tra Prima e Seconda Divisione, decide che è il momento di mandarlo in cadetteria. Lo ingaggia la Juve Stabia. Con le vespe Sau segnerà la bellezza di 21 gol. Dato stupefacente se consideriamo che la formazione stabiese segnò 53 reti in totale.
E venne il giorno. Sau e Insigne, i gemelli del gol di Foggia arrivano in A. Napoli e Cagliari decidono di riportarli alla base, di dargli una chance per esprimersi ai massimi livelli. L’inizio non è esaltante per entrambi. Ma è questione di tempo. Un po’ alla volta i due entrano nei meccanismi delle rispettive squadre. Ed ecco la tanta attesa esplosione. Sau torna ad esser un cecchino infallibile. La sua specialità: i tiri dalla distanza. Lo score: 12 reti. Insigne dal canto suo lotta con Pandev per il posto alle spalle di Cavani. Un ballottaggio che accompagnerà il Napoli per tutto l’arco della stagione. Il suo rendimento parla di 5 reti, tra cui una proprio al Cagliari di Sau negli ultimi concitati istanti del 3-2 al San Paolo dello scorso anno (clicca qui per vedere gli highlights e il gol di Insigne al 94′). E per entrambi c’è anche la gioia della Nazionale maggiore. Una fugace apparizione contro San Marino per Sau, un posto in pianta stabile per Insigne. Per il momento un inizio di stagione con molte luci e qualche ombra. Sau e Insigne, figli della Sardegna e di Napoli, profeti in patria. I gemelli del gol di Foggia di nuovo di fronte. Sau cerca conferme, Insigne il primo gol in campionato. Sullo sfondo Cagliari-Napoli. Lo spettacolo è assicurato.
A cura di Giancarlo Di Stadio
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