Il gol di Insigne alla Juve? «Il sogno è rimandato al San Paolo, così sarà ancora più bello», Antonio Ottaiano, manager di Lorenzo rilancia l’appuntamento per la sfida di ritorno a Fuorigrotta.
Pochi minuti, dieci, compresi i quattro di recupero finali allo «Juventus Stadium», nessuno nella finale di Supercoppa a Pechino. Due partite stagionali contro la Juventus, l’occasione non è ancora arrivata. In Cina gli azzurri restarono in nove contro undici e per Mazzarri non ci fu la possibilità di lanciarlo in campo, a Torino la partita era in perfetto equilibrio e non c’erano quindi i presupposti ideali per poterlo rischiare.
Nelle altre partite l’ingresso di Insigne è avvenuto in anticipo, almeno un quarto d’ora, anche di più, partite diverse ovviamente. Più difficile togliere a Torino sullo 0-0 uno tra Cavani e Pandev, anche se il macedone non era nella serata migliore (diversi appoggi sbagliati e maggiore difficoltà del solito a tenere palla), oppure stravolgere addirittura l’aspetto tattico cambiando un centrocampista.
Certo, la velocità di Insigne è un’arma in più in fase offensiva, la sua presenza in campo dà maggiore profondità ma contro la fisicità dei difensori della Juve non è facile riuscire a tenere palla. Rischiare qualcosa in più per vincere, oppure stare attenti all’assetto per non dare campo alla Juve evitando così di aumentare i rischi di sconfitta? Valutazioni da fare in un attimo, situazioni che sono passate per la testa di Mazzarri. Insigne si è riscaldato nel finale (prendendo tra l’altro di tutto in testa dai tifosi juventini) ma è entrato solo sul 2-0, subito dopo che Pogba ha realizzato il raddoppio. Mazzarri lo avrebbe messo in campo con il Napoli in svantaggio solo di un gol ma non ne ha avuto il tempo, perchè l’uno-due della Juve è arrivato nel giro di un minuto. Pochi minuti in campo, eppure un’occasione Lorenzo l’avrebbe avuta se Pandev lo avesse servito meglio in profondità, invece l’appoggio del macedone è stato fuori misura.
Dopo la serata da sogno con l’under 21 e il gol favoloso realizzato alla Svezia, è arrivata la panchina dello «Juventus Stadium», la rabbia nel vedere i compagni prendere gol da calcio d’angolo dopo una partita tenuta in equilibrio per oltre un’ora. La rabbia per la sconfitta contro la rivale storica la Juve. «Il mio sogno? Segnare un gol alla Juve», disse dal palco di Dimaro. Gli altri sogni si sono realizzati, l’esordio con la maglia del Napoli, la prima rete al San Paolo, l’esordio con l’Italia di Prandelli. Il gol alla Juventus, questo è un conto in sospeso. Allo «Juventus Stadim» non ne ha avuto la possibilità, forse l’ingresso in campo con qualche minuto di anticipo al posto di Pandev gli avrebbe riservato qualche possibilità in più. Non c’è la riprova, ovviamente. Lo auspicavano probabilmente anche i tifosi che sognano sempre di vincere, figurarsi contro la Juve a Torino. Le scelte toccano a Mazzarri che per questioni di equilibrio tattico ha deciso di non intervenire sulla squadra. Il gol di Insigne alla Juve è rimandato per il ritorno.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro