La terza partita: è quello il crocevia dinnanzi al quale soffermarsi e poi lasciarsi andare, eventualmente, a qualche valutazione: un anno fa, quando c’erano campionato e Champions (e c’erano alternative meno consistenti), dopo centottanta minuti consumati in tre o quattro giorni, Mazzarri si sistemava con le proprie statistiche in mano, dava un’occhiata alle condizioni del titolari e poi avvicendava; un anno dopo, ora che si va da Catania alla Lazio alla Sampdoria, e dunque è tutto campionato, torna in vigore il vecchio sistema.
Dunque, da domani, attenti agli allenamenti, soprattutto a Dossena (che titolarissimo lo è stato e va ancora considerato tale) ma anche a Mesto (che ha giocato con Mazzarri, anche se ormai tanto tempo è passato). E però poi meglio sbirciare per capire come stanno i tre tenori e come sta Lorenzino Insigne, che ha immediatamente scalato le gerarchie, è diventata la prima scelta della panchina offensiva, e va considerato praticamente il dodicesimo uomo.
Marassi comparirà soltanto domani nei pensieri di Mazzarri, ma c’è qualcuno che già può cominciare a concentrarsi: perché domenica pomeriggio, qualcos’altro succederà. Non tantissimo, quanto basta per parlare di turn-over. Poi verrà l’Europa League: ma lì la rivoluzione è largamente annunciata, sarà (chiaramente) un altro Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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