Nella prima formazione provata questa mattina da Cesare Prandelli, un 4-1-4-1, Lorenzo Insigne faceva il titolare, largo a sinistra. Il sogno di presentarsi martedì nel suo stadio, contro l’Armenia, è a portata di mano. “Sarebbe una grande emozione, un grande orgoglio giocare al San Paolo con la maglia della Nazionale. Io, napoletano… Ho chiesto 20 biglietti per amici e famiglia. Però il Brasile è ancora lontano… Cercherò di convincere Prandelli a chiamarmi, facendo bene nel Napoli”.
PER I NAPOLETANI — Sarà emozionante anche l’allenamento di domani a Quarto, a sostegno della lotta contro la camorra. “Conoscendo i napoletani, ci faranno una grande accoglienza a Quarto. Io ci ho giocato con la maglia del Napoli allievi su quel campo. Sarà bello tornarci per una causa importante che, date le mie origini, sento ancora di più”. Sente anche più di tanti compagni, gli insulti “territoriali” negli stadi. “Al Napoli siamo solo due napoletani. Ci sentiamo più toccati. Ma pensiamo solo a giocare, cercando di non badarci. Zeman, Mazzarri e Benitez mi hanno dato tanto. Ho ascoltato, bisogna lavorare duro e tenere sempre i piedi per terra. Ci vuole tanto ad arrivare e un attimo a cadere. La società sa bene che il mio sogno è restare a lungo al Napoli e fare un giorno il capitano. Spero che non sia solo il mio sogno”.
La Redazione
G.D.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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