Li ha messi in fila uno dopo l’altro. «Secondo posto, Champions, Europeo Under 21 e Mondiali in Brasile: voglio tutto». La priorità, tuttavia, è un’altra. «Un gol nelle prossime gare con Torino o Genoa, per dedicarlo a mio figlio Carmine che nasce il 4 aprile».
Lorenzo Insigne è pieno di obiettivi da centrare e, a Radio Marte, li fissa con decisione: «Vogliamo tenerci stretto il secondo posto, il ciclo con l’Under 21 finisce quest’anno e quindi proveremo a vincere l’Europeo a fine maggio. I Mondiali con l’Italia di Prandelli sono un sogno ma anche una meta, so che il Ct mi segue perché lo ha confidato a Mangia. Ci penserò dalla prossima stagione».
È al top della forma, come ha dimostrato nelle due ottime prove con l’Under 21, condite da un gol di testa. «È il secondo, segnai così anche a Pescara, non mi capita tutti i giorni… Sto bene ed è vero, la Nazionale mi ha caricato. Quando sono uscito contro l’Ucraina ho avuto un gesto di stizza solo perché avrei voluto dare di più. Ora testa solo al Napoli: a Torino vogliamo vincere perché il secondo posto è troppo importante, faremo di tutto per mantenerlo». Eppure i granata sono avversari ostici: «Sicuramente, noi però abbiamo motivazioni in più e la vittoria con l’Atalanta è stata importante per mettere alle spalle il periodo negativo. E poi dobbiamo riscattare l’episodio sfortunato dell’andata».
Ne ha parlato anche con Mazzarri nella cena di mercoledì, recente pregevole abitudine. «È stato un bel momento ma il gruppo è già unito di per sé: scherziamo tanto, specie Grava, Calaiò ed io. Sappiamo cosa dobbiamo fare: provare a vincerle tutte per tenere a distanza il Milan». La rimonta rossonera potrebbe spaventare chiunque, o quantomeno mettere pressione, ma Lorenzo la scaccia con decisione. «Non l’avvertiamo, siamo davanti e vogliamo rimanerci: la conquista della Champions è troppo importante, sarebbe una vetrina speciale per me e per il Napoli».
Il talento di Insigne ha trovato naturale ribalta in serie A, ma non sempre ha meritato la copertina, nonostante gli enormi mezzi. «Sono contento dello spazio che sto avendo – dice Insigne – ho solo da imparare da Cavani, Pandev e Hamsik e sono grato a Mazzarri per la fiducia che mi sta dando. Spero anzi che resti, sta facendo tanto per il Napoli ed ha un grande rapporto con noi. Decideranno lui e la società. In azzurro gioco in modo diverso rispetto allo schema più offensivo del Pescara di Zeman o al 4-4-2 di Mangia: mi trovo bene con tutti perché gioco amore e voglio aiutare il mio Napoli».
Per ora lo sta facendo con 4 gol e 6 assist in 35 presenze (29 in campionato con 1560’ giocati, 13 da titolare), meglio del primo El Shaarawy (2 reti in A in 22 gare), uno dei motivi del duello Napoli-Milan. «Sono contento che sta facendo così bene, anche io spero al secondo anno di A di fare ancora meglio di adesso». Magari studiando per diventare un Totti azzurro: bandiera e simbolo. «Sarebbe stupendo essere per il Napoli quello che lui è per la Roma: amo la maglia, per me è il massimo giocare qui, spero di restare a lungo. Non è vero che è così difficile imporsi da napoletano, io mi trovo bene».
Al punto di consigliare l’acquisto di un altro partenopeo, Immobile: «Ciro è un amico e gli chiedo spesso di venire a giocare nel Napoli, ma non è ancora chiaro il suo futuro, però gli piacerebbe e sono certo che si troverebbe benissimo». Per ora il futuro del club è Lorenzo Insigne e i giovani come lui. «Abbiamo tanti talenti nel vivaio, a partire da mio fratello Roberto che spero diventi più forte di me». E chissà che un giorno anche Carmine jr…
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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