Condannato alla copertina. Lorenzo Insigne ci si sta abituando, in fondo l’essere sottoposto a pressioni continue può rappresentare una buona palestra per un predestinato. Napoletano e destinato a vestire la casacca partenopea il prossimo anno, sembra il replicante di Lavezzi, probabilmente con una maggiore predisposizione al gol anche al netto della differenza di categorie finora frequentate. Il suo fenomeno è esploso recentemente, ma da lui ormai il Pescara e gli innumerevoli addetti ai lavori che lo seguono con attenzione si aspettano sempre il meglio. Al punto che se fa registrare qualche pausa, come a Livorno, tutti restano meravigliati. Magari è stanco, perché tra campionato e Nazionale Under 21 (stavolta non rientra tra i convocati solo per la squalifica) praticamente non ha avuto un giorno di pausa. E non ne avrà. Il tempo fugge, sabato sera (ore 20,45) nell’anticipo di serie Bwin c’è lo scontro diretto con il Padova e Insigne non si tira indietro. Al contrario, avrà tutti i fari puntati addosso, e non solo quelli dell’impianto di illuminazione dello stadio Adriatico.
«Sarà una partita difficile, come tutte del resto. Noi ci stiamo preparando al meglio, con la consapevolezza che davanti avremo un avversario forte, ma che anche noi abbiamo tutti i mezzi per fare bene. Chiunque scenderà in campo darà il tutto per tutto: l’importante è che giochiamo come sappiamo e che ascoltiamo il mister e che facciamo quello che ci ha richiesto. Se guardo la classifica? Adesso è troppo presto per farlo e il campionato è lungo. Il segreto è giocarsi partita per partita e a maggio faremo i conti».
A voler essere pignoli si può eccepire che con le parole è meno imprevedibile che in campo. Lì sì che sa insinuarsi tra le linee delle difese avversarie con effetti devastanti per gli stessi. E’ un funambolo, il suo istinto raramente lo tradisce, annusa la preda e la insegue con feroce determinazione. Rincorre pure i compagni di squadra Sansovini e Immobile tra le vette della classifica cannonieri, senza contare che la maggior parte degli assist a quei due li ha forniti lui. Lo ha fatto volentieri e lo rifarà. Ma Insigne non è il solo in casa biancazzurra ad avere piena percezione di quanto sia significativa la gara con il Padova.
Il compagno di reparto (e probabilmente di prospettive) Ciro Immobile, ad esempio, per certi versi è categorico.
«Quello di sabato è il primo confronto diretto con una delle big del campionato. Lo consideriamo uno snodo importante della stagione. Lo stop di Livorno è dovuto solo a un problema di testa. Il mister nell’intervallo se n’era accorto ricordandoci che non stavano giocando un’amichevole. In effetti abbiamo sbagliato troppo. Diciamo che ci può stare, l’importante è che non succeda di nuovo».
Almeno non sabato.
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