Tra i protagonisti del “Friuli” anche il grande ex Gokhan Inler, rimasto nel cuore dei tifosi udinesi e molto atteso alla prova. I suoi vecchi compagni non hanno gradito lo spostamento della barriera da lui operato in occasione della punizione-gol di Cavani. Ma nei momenti più concitati della partita -al di là di un intervento malizioso dettato dall’esperienza- si è visto proprio l’Inler più tosto e motivato, quello che a Udine ha lasciato un sacco di rimpianti.
«Eravamo venuti per fare risultato e in un modo o nell’altro siamo riusciti a centrare l’obiettivo. Conoscevamo benissimo le difficoltà che questo campo ci avrebbe riservato e all’inizio abbiamo pagato pedaggio senza riuscire a opporci. Arrivavamo bene sino ai venti metri finali poi ci perdevamo al momento di dettare l’ultimo passaggio. La punizione? Un colpo di furbizia, ho spostato la barriera, è vero… Lo avevo già fatto con l’Inter».
Superiori le colpe del Napoli o i meriti dell’Udinese?
«Il Napoli si è visto soltanto nella parte finale, un Napoli meritevole in questa fase di ogni elogio. Fino all’espulsione di Fabbrini l’Udinese è rimasta in partita alla grande, poi ha avuto un calo e noi ne abbiamo approfittato. Una Udinese che si è difesa benissimo, come è abituata a fare, e che ha attaccato con la solita efficacia: se la valutiamo dalle ripartenze, poche squadre in questo campionato hanno la sua incisività».
Per lei un’emozione in più data dal ritorno in quello stadio?
«Un’emozione fortissima. A Udine ho vissuto quattro stagioni meravigliose. Confesso di aver provato imbarazzo, all’inizio, nel vedere i miei vecchi compagni e le mia vecchia maglia. Ma anche per questo la voglia di fare bella figura mi si è raddoppiata nella mente e nel cuore. Mi ha fatto molto piacere verificare che il Napoli ha saputo tirar fuori nel momento di maggiore difficoltà tutto il suo carattere».
Quando è scattata la reazione?
«Credo abbia inciso anche la presenza di De Laurentiis negli spogliatoi durante l’intervallo. Il presidente ci è sempre stato molto vicino nel modo giusto, stimolandoci a dare il massimo».
Il rigore sbagliato da Cavani avrebbe potuto togliervi ogni possibilità di reazione
«In quei momenti, invece, è uscita la vera anima del Napoli, una squadra abituata a lottare su ogni pallone senza arrendersi mai. Ci siamo svegliati tardi, un vero peccato. Quanto al rigore, fidatevi del mio giudizio: Handanovic conosce a memoria le abitudini dei rigoristi, è un portiere che non lascia nulla al caso. Quando ha visto Cavani sul dischetto sono convinto che abbia rivisitato anche nei dettagli tutti i rigori realizzati e sbagliati da Edinson».
La lotta per il terzo posto si è fatta serrata.
«Ce la vedremo con l’Udinese e con la Lazio, in attesa di verificare ciò che farà la Roma con il Genoa. L’Udinese è squadra compatta, abituata a giocare sempre a testa alta con l’atteggiamento giusto. La Lazio è meno continua. Noi saremo in lizza sino in fondo».
Come valuta il calendario?
«Non lo valuto, lo guardo con la convinzione che il Napoli dovrà giocarsela giorno per giorno senza fare progetti precisi. Dobbiamo guardare avanti e pensare prima di tutto alla prossima gara. Ci attende il Siena in Coppa Italia, un’ottima occasione da sfruttare al meglio».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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