Il Napoli si gode il vero Gokhan Inler: dopo un anno con luci e ombre, in questa stagione si sta ammirando colui che ha incantato nei quattro anni di Udine, meritando la corte di Juventus e Arsenal prima di sposare l’azzurro. I segreti della sua esplosione sono molteplici: salta all’occhio la statistica dei quattro gol realizzati, nuovo record personale. Gokhan è maniacale, uno dei pochi che si ferma, a fine allenamento, per esercitarsi.
Insieme con lo staff tecnico ha perfezionato le tecniche di tiro. L’anno scorso diceva: «La palla non scende mai…», adesso si insacca puntualmente, beffando i vari Abbiati, Perin e Ujkani con prodezze balistiche. Non solo. Inler ha migliorato postura e biomeccanica muscolare sottoponendosi con puntualità e tenacia alle terapie dell’equipe medica del dottor Alfonso De Nicola. Un lavoro che ne sta esaltando le potenzialità muscolari. Inoltre, lo svizzero di Olten è sempre più a suo agio nel mondo Napoli, essendone diventato guida sicura in campo, ma anche punto di riferimento negli spogliatoi. Lo screzio con Cavani, dopo il ko col Bologna, è acqua passata ma anche indicativo del suo carattere forte.
Non è un caso che si sia imposto nel secondo anno: Gokhan è un ragazzo sensibile e intelligente, ama vivere «dentro» la cultura della città in cui vive. È quello che ha svelato al giornalista Michele Coviello per il giornale svizzero «Neue Zurcher Zeitung» nell’edizione della domenica. «Sono da un anno e mezzo a Napoli e solo ora – afferma Inler nell’intervista – mi sento davvero inserito nella città. A Napoli tutti seguono il calcio, non è facile confrontarsi con tanta gente, venti persone le riesco ancora a gestire. La pressione di una grande piazza come Napoli si fa sentire». E a Gokhan è servito del tempo per ambientarsi, non solo dal punto di vista tecnico-tattico. «Ho bisogno di tranquillità anche per canalizzare le energie e non sprecarle, per questo una volta a settimana faccio boxe e anche yoga». Il suo maestro di boxe è Patrizio Oliva, conquistato dalla serietà e della voglia di vincere di Inler, il quale ama visitare le bellezze di Napoli.
Da turista ha capito cosa significa la squadra per i partenopei. «L’anno scorso – rivela al quotidiano di Zurigo – abbiamo fatto grandi cose, con l’esperienza in Champions League, la vittoria della Coppa Italia ma anche in Europa League. Siamo contenti di regalare un po’ di gioie ai napoletani che ricordano i tempi d’oro di Maradona». È però la vitalità dei tifosi che lo ha conquistato: «Il San Paolo è uno stadio magico, è bellissimo notare che in ogni azione i tifosi vorrebbero stare al tuo fianco, in campo con te. Ero abituato diversamente a Zurigo, dove, nonostante avessimo vinto due titoli, avevamo una media di 11mila spettatori». Il calcio a Napoli è tutto, ha sottolineato il sindaco De Magistris nello stesso speciale elvetico: «Nel calcio i miei concittadini vedono uno scacciapensieri ma anche un modo per raggiungere i sogni». Il sogno di Inler è vincere lo scudetto con il Napoli, a suon di regia e di gol.
Dario Sarnataro per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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