E’ stato per un po’ il gioco delle due carte e delle due società. Tutto questo tra giugno e luglio dello scorso anno, quando i giochi del mercato erano ancora aperti e gli orizzonti ancora tutti da scrutare e definire. In pieno tourbillon estivo, per rafforzare le squadre e puntellare i reparti, il Napoli e la Juve avevano già giocato sulla scacchiera del calciomercato le prime partite della stagione a venire. Ed i colpi di scena non sono mancati.
CONTENDENTI E CONTESI – La più fresca attualità ci dice in pratica che le due rivali storiche si batteranno per il miglior posto possibile in campionato e, successivamente, per la conquista della Tim Cup. Epilogo enormemente intrigante, quest’ultimo del 20 maggio, per il bilancio di tutta una stagione. Ma, sull’abbrivio della stessa, nei mesi del solleone, le contese e gli obiettivi erano ben diversi. Napoli e Juve hanno infatti scaramucciato a lungo, con colpi di fioretto, di spada, fendenti ed infilzate per accaparrarsi due ambitissime pedine di centrocampo. Inler e Vidal. Ecco, tutta qui la questione. Com’è andata a finire si sa, anche se in quei frangenti regnavano sovrani le incertezze e i depistaggi. Lo voglio, non lo voglio. Lo desidero, ma lui non vuole. Alla fine in effetti la questione si è chiusa in pareggio. Visto che, a un certo punto, entrambe le società e di conseguenza entrambi gli allenatori (o viceversa) chiedevano i due giocatori. Alla fine uno da una parte e l’altro dall’altra. Quindi “ics”.
PRIMA GOKHAN – Per la Juve ad un certo punto pareva pure fatta. Quasi quasi il “re leone” sarebbe passato in bianconero (anche per opportunità familiari), ma la pista si raffreddò, e non poco, vuoi per alcune considerazioni di Conte, che per le “avances” prolungate di De Laurentiis. Il tecnico bianconero, dal canto suo alzò una cortina fumogena sullo svizzero, poiché al fianco di Pirlo avrebbe visto di più un giocatore di rottura. Questione di tattica in campo o di pretattica in chiave mercato? Difficile stabilirlo. Sta di fatto che c’erano circa sei milioni di differenza tra l’offerta di De Laurentiis (18 milioni) e quella dei rivali, ed in qualche modo si doveva cercare di assottigliare il gap. Di levigare il prezzo. Ma, alla fine, la maschera da leone di Inler ed il suo 88, l’11 luglio del 2011, irruppero in piena conferenza stampa. La prima sfida stagionale fra le due rivali fu ad appannaggio del Napoli. Per Gokhan un bel contratto quinquennale. Decisiva anche la volontà del giocatore che, facendo gol al Napoli qualche mese prima, non aveva esultato. Un desiderio ed un auspicio…
POI ARTURO – Undici giorni dopo, il cileno col numero 22, si accasò alla Juve per poco meno di 11 milioni. Anche lui con un quinquennale, e dopo un bel tira e molla. Una maglia in effetti desiderata e voluta dall’ex Bayer Leverkusen. Di fatto sempre più vicino alla Juve che al Napoli, ma in effetti ai primi posti della Mazzarri-list. Al momento dello speed per arrivare al traguardo però, le attenzioni s’erano focalizzate in toto sullo svizzero. Anche perché dieci giorni prima era approdato in azzurro il connazionale Blerim Dzemaili, e con lui la possibilità di ricostituire la coppia centrale della nazionale elvetica.
IL DUELLO – «Ogni partita da qui alla fine conta tanto. Ora non pensiamo alla Coppa, ma a battere la Juve in campionato. Loro daranno il massimo perché vogliono vincere sempre. E’ una sfida affascinante, noi ci saremo» questo il Gokhan-pensiero a Sky Sport 24. Di fronte l’un l’altro, quindi e presumibilmente, nelle prossime due infuocate sfide. Gokhan ed Arturo a guardarsi negli occhi, a fronteggiarsi, e provare ad annullarsi. Ora nemici in campo dopo un’estate di destini incrociati.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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