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Inler: “Napoli, felicità doppia”

Il centrocampista svizzero vorrebbe fare uno scherzo al suo amico Handanovic

Le ultime parole, un’eco che si staglia nella notte del san Paolo, mentre il Milan fa festa per il pari e Inler esce neanche soddisfatto a metà, è una promessa ma anche una minaccia, che riletta quindici giorni dopo ha fondamenta solide: «Calma, io sono venuto qua per vincere». Mamma, li turchi: e quando parte il destro, pure stavolta, il san Paolo trattiene il fiato, osserva la magìa (la perfidia?) d’una traiettoria forse ingovernabile e forse sfuggente e poi esulta con Gokhan Inler, ancora lui, di nuovo lui: «Segnare qua è meraviglioso». 

VEDO DOPPIO – Ciak, si gioca: e con un regista così, uno che fa la doppia fase, interditore e costruttore, diviene tutto terribilmente più semplice; perché adesso Inler è la guida sicura che si prende la squadra sulle spalle e la trascina oltre le linee, la conduce dove lo porta il cuore, che ad un certo punto, sembrava praticamente finita, lo spinge ad osare. Palla di Insigne, percussione di Dzemaili, rimpallo e, pum, un’altra randellata, stavolta a baciare il palo. «E segnare due volte qua è due volte meraviglioso». Meglio abbondare, ladies e gentlmen: e ora ch’è tornato, Inler ha deciso di non fermarsi più, di mettere assieme addirittura una doppietta, di arrivare a quota tre e dunque di battere se stesso e il proprio personale stagionale con l’Udinese, di sistemarsi al centro del Napoli, battezzandolo come crede, gioco corto o lungo, orizzontale o negli angoli più impossibili da cercare.
VOGLIA DI… – Ci sono cose che non si possono (ri)confessare e dopo averlo detto appena due settimane fa, cos’altro aggiungere, se non la raggiante conferma che arriva da Dino Lamberti, l’amico ma anche il manager piombato da Cava de’ Tirreni, la piccola Svizzera, in soccorso di quello svizzero grande così, che contro il Pescara ne fa due, si prende la bacchetta e dà ordini in lungo ed in largo: «Gokhan ha questi colpi, dalla distanza ci prova sempre e la rete con il Milan gli ha dato fiducia, si è sbloccato. Ora è cresciuto, ma dentro di sé resta umile: gli resta, però, un gran desiderio di vittoria e come tutti i suoi compagni vuole insidiare la Juventus sino alla fine». 
BIANCO & NERO – La “Vecchia Signora” resta ad un niente ma domenica, tra le pieghe d’uno “spareggio” per il secondo posto da affrontare con l’Inter, c’è un match intestino che affascina e però un po’ inquieta, c’è Handanovic da sfidare, l’amico (all’Udinese) di tante battaglie ed un braccio di ferro già risolto – l’anno scorso – con una “furbata” sulla punizione di Cavani che lanciò dal 2-0 friulano al 2-2 finale complice la spallata alla barriera avversaria. Ma in questa stagione da incorniciare, tre reti che valgono (e quanto!), resta dominante lo sprint con la Juventus, spintasi nel mercato del 2011 al duello con De Laurentiis per strappargli quel centrocampista ormai suo, diciotto milioni di euro belli pronti per un colpo d’un mercato che sta esplodendo (compiutamente) adesso. Eppure, nella stagione del debutto: gol per la qualificazione ai sedicesimi di Champions, in casa del Villarreal; la vittoria in coppa Italia; Ma stavolta, è un urlo continuo: mamma, che turco!
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.


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