È la sua partita. L’Udinese non è una squadra qualsiasi per Gokhan Inler. Guidolin non è un allenatore qualsiasi per il centrocampista svizzero, capitano della sua nazionale. Quattro anni non si dimenticano facilmente, quattro anni splendidi, i migliori della sua carriera.
Inler proprio con la maglia dell’Udinese segnò un gol bellissimo al San Paolo, poi non esultò. Una delle reti più belle in maglia bianconera, in totale furono nove le reti segnate con la squadra friulana. Tante prestazioni importanti, una continuità di rendimento impressionante, le caratteristiche di playmaker davanti alla difesa: Inler così stregò il Napoli che lo inseguì a lungo nella stagione scorsa fino alla firma arrivata in estate. Costò 16 milioni, l’acquisto più caro dello scorso mercato per quanto riguardò il mercato italiano. Fu l’acquisto più importante per la Champions League e proprio in campo europeo, l’anno scorso diede il suo contributo migliore: la sua rete a Vila Real spianò il successo degli azzurri che valse la qualificazione agli ottavi di finale.
Un altro gol sempre in Champions lo segnò allo «Stamford Bridge», quello dell’1-2, poteva essere un altro gol storico, quello che regalava al Napoli i quarti di finale. Ma non fu così perchè i Blues vinsero 4-1 ai supplementari, passarono il turno e poi vinsero addirittura il trofeo battendo il Bayern Monaco all’Allianz Arena ai calci di rigore.
E ora Inler insegue il primo gol in maglia azzurra in campionato, contro l’Udinese potrebbe essere l’occasione giusta, la rete dell’ex, una rete che lo svizzero insegue da più di un anno. Un mediano fondamentale per gli equilibri del gioco del Napoli, fa da filtro davanti alla difesa e con Behrami forma un muro di protezione per la linea a tre di Mazzarri. Contro il Psv Eindhoven si è avvertita moltissimo la sua assenza, la diga centrale di centrocampo con Donadel e Dzemaili è stata praticamente inesistente.
Inler torna e contro l’Udinese domani sera al San Paolo sarà uno dei più attesi. Poi sarà impegnato con la Svizzera nelle due partite di qualificazione per i Mondiali in Brasile contro Norvegia e Islanda. Niente riposo per lui, gli altri due svizzeri Behrami e Dzemaili e più in generale per nove azzurri convocati nelle varie nazionali.
In crescita lo svizzero anche se non ancora non al top come negli anni di Udine, gli anni di Guidolin e del centrocampo a cinque con Gokhan posizione playmaker basso davanti alla difesa. Dopo le difficoltà iniziali sta assimilando sempre più gli schemi di Mazzarri e i movimenti del centrocampo a quattro. Lavora per arrivare al top, quella di domani sera una partita speciale, quella contro l’Udinese è la sua partita. Il suo primo gol in maglia azzurra ci starebbe benissimo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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