Quando Gokhan Inler è molto più utile in fase difensiva che in fase di costruzione di gioco, si capisce che partita sta giocando il Napoli. Ieri lo svizzero è stato un ottimo difensore sul gioco in movimento, assai di meno sui calci piazzati, come si è visto quando ha perso Caceres in occasione del gol dell’uno a zero. Dalla bandierina (ma se Damato avesse visto meglio, avrebbe concesso punizione alla Juve e ammonito Behrami), pennellata di Pirlo, l’uruguaiano era scappato dalle grinfie di Inler, rimasto intrappolato dal solito blocco di tutte le aree di rigore, colpo di testa, gol, vittoria della Juve. Sullo sfondo, si è visto lo svizzero impallidire.
IN GIOCO PER 80′ – Adesso Gokhan fa coraggio alla squadra. «Dispiace per la sconfitta perché questa era una partita importante, anche se ovviamente non decisiva. C’è tutto il tempo di recuperare e ripartire». Prosegue: «Abbiamo retto bene il campo fino al gol del vantaggio bianconero. Due minuti dopo però è arrivato il raddoppio di Pogba che ha chiuso i giochi. Non c’era più tempo per rimontare».
EUROPA – In Europa League è probabile che Mazzarri continui schierare la squadra B altresì detta delle seconde linee. La situazione del raggruppamento è la seguente: in testa c’è la Dnipro con 6 punti, dietro, a 3 punti, Napoli e Psv Eindhoven, al quarto posto gli svedesi dell’Aik Stoccolma chiudono la classifica. Se il Napoli batte gli ucraini va in testa al girone ed è questo l’obiettivo del club di De Laurentiis che, pur dando spazio in Coppa ai giocatori che stanno di meno sul campo, ha bisogno di una vetrina internazionale per crescere. Viste le scelte di ieri, è probabile che contro la Dnipro ci sia prima di tutto un cambio a centrocampo, Inler a riposo per far giocare Dzemaili che qui a Torino è entrato negli ultimi sei minuti, recupero compreso. Per Mazzarri, l’ex regista dell’Udinese è fondamentale quando la squadra deve imporre il proprio gioco. Ieri, come detto, si è dovuto occupare soprattutto della fase difensiva. Doveva ridurre il più possibile il movimento di Vidal e in effetti sotto questo aspetto è andato bene: l’interno juventino, che pure era rientrato la scorsa settimana dagli impegni in Sudamerica con la sua nazionale, ha attaccato poco e male, finendo per diventare uno dei meno produttivi in campo. Inler, però, non ha brillato quando c’era da creare il gioco, ha sbagliato diversi appoggi tanta era la pressione del centrocampo bianconero. Poi l’errore finale e fatale sul colpo di testa di Caceres. Anche per lui è una sconfitta da dimenticare prima possibile.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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