Quietate el top. In discoteca il brano di Kiko Rivera va forte. Da ieri è ufficialmente la canzone portafortuna di Gokhan Inler, il centrocampista svizzero autore del gol del raddoppio. Un gol da cineteca, un gol fotocopia a tanti altri che il talentuoso mediano, arrivato la scorsa stagione dall’Udinese, ha realizzato in carriera. In azzurro è il quarto, di cui uno al Milan. Al deejay del San Paolo, Gigi Soriani, lo aveva chiesto prima del match con il Pescara, disputato e stravinto (5-1) a inizio dicembre. Siglò una doppietta. E visto che allora andò bene, la cortesia l’ha chiesta anche prima del match con il Palermo dei suoi ex compagni Aronica e Dossena. E anche questa volta ha segnato. Quelle note, evidentemente, lo fanno scatenare. Il campo del San Paolo, che regge alla pioggia caduta copiosa alla vigilia, si trasforma in una pista da ballo. Una pista in cui detta i tempi, lotta con Barreto in una sfida entusiasmante e corretta, s’inventa un gol capolavoro, festeggiato danzando con Zuniga e Armero, e serve l’assist per il centro di Lorenzo Insigne. Facile scommettere che quando il San Paolo riaprirà per la sfida con il Catania, gli altoparlanti irradieranno il brano che esalta Gokhan.
E così quella che doveva essere la domenica di Cavani, il Matador a un passo dal traguardo delle cento reti e con l’obiettivo di scalare la classifica dei cannonieri azzurri magari insidiando il record delle 115 segnature di Maradona, diventa la domenica di Inler. Una domenica perfetta, da affidare all’album dei bei ricordi. Così come faranno Christian Maggio, autore del gol del vantaggio, e Lorenzo Insigne, a segno dopo appena sei giri di lancette dal suo ingresso in campo (a rendere più bella la sua festa l’esordio del fratello Roberto).
Inler offre una prova sontuosa. A centrocampo detta i tempi. Il compito di tenere botta a Barreto è svolto egregiamente. Dopo un avvio non brillante di tutta la squadra, lo svizzero conquista spazio e applausi. Il gol è una perla. Gokhan, ricevuta palla, si accentra, disorienta due avversari, fa scoccare un tiro imprendibile, telecomandato e destinato a finire la corsa all’incrocio. Ujkani non può farci nulla. Il centrocampista, di origini turche, contribuisce a mettere la partita in discesa regalando tranquillità al Napoli, rientrato negli spogliatoi con un distacco dalla Juventus ridotto a cinque punti. Un distacco che a fine gara resterà immutato in attesa delle decisioni della Corte federale, giovedì chiamata a discutere l’appello del Napoli contro la penalizzazione di due punti e le squalifiche di Cannavaro e Grava.
Inler lotta, combatte su ogni pallone. Prima dell’intervallo induce Barreto (il paraguaiano su punizione ha colpito la parte alta della traversa) al fallo di mano per evitare che un suo lancio dalla trequarti tagli la difesa rosanero e crei ulteriori problemi a Ujkani. Nella ripresa, giocata a livelli eccelsi, arriva anche l’assist per Insigne. Insomma una gara superlativa.
La sua analisi, a fine gara, è equilibrata. «Abbiamo avuto difficoltà per venti minuti – dice – poi siamo stati perfetti. Oggi abbiamo fatto una prestazione molto importante. Lo ammetto: i primi venti minuti non eravamo in campo, ma poi abbiamo giocato bene». Lo svizzero attribuisce i meriti del successo anche a Mazzarri. «Ha preparato molto bene il match – conclude – considerando anche che finora avevamo giocato poche volte alle 15. Dopo la mezz’ora siamo stati perfetti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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