Fino a qualche settimana fa, Gokhan Inler era l’oggetto dei desideri di un paio di club europei che partecipano alla Champions League. Ed il Napoli sembrava anche sul punto di valutare le offerte che arrivavano dall’estero. Forse per quello non era stato lanciato nella mischia già nei preliminari con l’Athletic Bilbao, preferendo affidarsi a Gargano. Poi, all’improvviso, il colpo di scena: il Napoli dice di «no» ai corteggiatori dello svizzero (probabilmente disaccordo sulla valutazione), Inler scende in campo alla prima di campionato a Genova ed ora è diventato l’uomo-faro di quel reparto tanto discusso. Sarà lui a fare da chioccia ai vari Jorginho, David Lopez, De Guzman. Uno dei pochi della vecchia guardia (insieme a Hamsik e Zuniga), uno che conosce l’ambiente e le aspettative dei tifosi, uno che non si tira mai indietro quando c’è da lottare in campo. Benitez, quindi, riaffida a Inler le chiavi del centrocampo e gli chiede di fare da uomo-guida, ben sapendo dell’affidabilità e dello scrupolo professionale che animano da sempre lo svizzero di origini turche. Avrà al fianco nuovi partner dal momento che sono stati ceduti due suoi connazionali (Behrami e Dzemaili) ma in compenso conosce meglio l’idea tattica dell’allenatore e sa come regolarsi in fase passiva come in quella di rilancio: mai esitare palla al piede, mai perdere d’occhio l’avversario nell’azione di contenimento, sempre cercare il compagno smarcato una volta conquistata palla. E quando capita, andare anche al tiro dalla distanza. Benitez si fida ciecamente di Inler. Così come si fida Petkovic che appena rilevata la panchina della nazionale elvetica dal dimissionario Hitzfeld, volle incontrare proprio il centrocampista del Napoli. «Sarai sempre tu il regista della nostra nazionale», gli disse l’ex tecnico della Lazio. E lui, di rimando: « Ne vado fiero».
Inler è stato tra i protagonisti del buon Mondiale disputato dalla Svizzera. Ha giocato sempre da titolare e proprio contro l’Argentina di Mascherano diede il meglio di sè attirando le attenzioni di tanti club europei. Ma per il Napoli è diventato improvvisamente importante ed indispensabile da fungere da leader in cabina di regia per i nuovi arrivati nel prossimo campionato. Una responsabilità che non spaventa il nazionale svizzero, anzi lo stimola a voler disputare una stagione da protagonista. Così come conta di esserlo lunedì sera a Basilea nella prima gara valida per le qualificazioni agli Europei, contro l’Inghilterra. Che gara. Re Leone è pronto a recitare la propria parte con la maglia della nazionale e subito dopo con quella del Napoli nella sfida al Chievo Verona, la prima davanti al pubblico-amico, avendo saltato chissà perché le due gare di preliminare di Champions.
Fonte: Corriere dello Sport
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