Sbaglia chi pensa che la grandezza d’un calciatore dipenda esclusivamente dal giusto equilibrio di muscoli, forza e velocità. Non è vero. O, meglio, non è sempre vero. Nel senso che si può essere buoni calciatori pur senza avere un fisico da Bronzo di Riace e magari andare anche a cento all’ora. C’è un’altra componente, infatti, che fa di un giocatore di pallone un buon giocatore di pallone. Ed è l’abilità. Ovvero, l’arte di trasformare i limiti in virtù. Ebbene, nel Napoli c’è un calciatore che interpreta alla perfezione tutto questo: Walter Gargano, un piccoletto bravo come pochi a rubar palla all’avversario senza commettere -questa è l’abilità- necessariamente un fallo.
Qualità apprezzata e necessaria, quella di Gargano. Tant’è che la prossima sarà la sua sesta stagione in maglia azzurra. Sarà la seconda, invece, per il tandem svizzero Inler-Dzemaili. Una coppia, a differenza di Gargano, ancora alla ricerca della conquista del San Paolo. Perché, nonostante certe eccellenti prestazioni, certi picchi di bravura, per entrambi il campionato che è stato all’altezza dello miglior standard. Una stagione con qualche colpa, ma anche con un bel po’ d’attenuanti. Una su tutte: la ridottissima batteria di centrocampisti a disposizione di Mazzarri.
Ma tutto ciò nella stagione scorsa. Nella prossima, invece, Gargano (che comunque il suo l’ha fatto), ma soprattutto il tandem svizzero Inler-Dzemaili giurano che si riscatteranno. Non bastasse, tutti e tre scaricheranno da subito, in ritiro, le loro delusioni estive. Quella di Gargano si chiamava Olimpiade. Ci teneva El Mota a partecipare ai Giochi di Londra con l’Uruguay. Invece Oscar Tabarez l’ha lasciato fuori all’ultimo momento. Per gli svizzeri, invece, il “bruciore” ha il segno degli Europei. Fuori, infatti, la loro Nazionale e tutti e due costretti a far da spettatori, tristi, da lontano. E invece ci tenevano e come a quella vetrina che per loro poteva essere la consacrazione internazionale dopo buona figura azzurra in Champions.
Insomma, nuovi centrocampisti e nuova qualità per esaltare il gioco e le virtù di quelli che ci sono già. Di Inler in particolare. Da lui, pezzo pregiato dell’ultimo mercato, infatti, Mazzarri ha il diritto d’aspettarsi assai di più. Ovvero rapidità e personalità, se possibile anche qualche gol in più, visto che nell’ultima stagione è rimasto a secco in campionato in coppa Italia e con due centri s’è rifatto solo in Champions League.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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