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Inler e Dzemaili. I “nuovi acquisti” del Napoli

I due svizzeri vogliono riscattarsi dopo un'annata con alti e bassi

Sbaglia chi pensa che la grandezza d’un calciatore dipenda esclusivamente dal giusto equilibrio di muscoli, forza e velocità. Non è vero. O, meglio, non è sempre vero. Nel senso che si può essere buoni calciatori pur senza avere un fisico da Bronzo di Riace e magari andare anche a cento all’ora. C’è un’altra componente, infatti, che fa di un giocatore di pallone un buon giocatore di pallone. Ed è l’abilità. Ovvero, l’arte di trasformare i limiti in virtù. Ebbene, nel Napoli c’è un calciatore che interpreta alla perfezione tutto questo: Walter Gargano, un piccoletto bravo come pochi a rubar palla all’avversario senza commettere -questa è l’abilità- necessariamente un fallo.

Qualità apprezzata e necessaria, quella di Gargano. Tant’è che la prossima sarà la sua sesta stagione in maglia azzurra. Sarà la seconda, invece, per il tandem svizzero Inler-Dzemaili. Una coppia, a differenza di Gargano, ancora alla ricerca della conquista del San Paolo. Perché, nonostante certe eccellenti prestazioni, certi picchi di bravura, per entrambi il campionato che è stato all’altezza dello miglior standard. Una stagione con qualche colpa, ma anche con un bel po’ d’attenuanti. Una su tutte: la ridottissima batteria di centrocampisti a disposizione di Mazzarri.

L’USURA DI UN ANNO FATICOSO – L’eterna assenza di Marco Donadel, infatti, ha costretto i tre superstiti (Inler, Dzemaili e Gargano, appunto) a caricarsi sulle spalle tutte le fatiche nazionali e internazionali. Cosa che non sempre ha fatto bene alla squadra, vittima spesso d’una blanda copertura alla difesa, come dimostra il sacrilegio dei 46 gol beccati in campionato. Fatica, passo lento, gioco orizzontale e, di contro, mancanza di accelerazioni e verticalizzazioni: queste le accuse mosse più d’una volta al centrocampo azzurro.

Ma tutto ciò nella stagione scorsa. Nella prossima, invece, Gargano (che comunque il suo l’ha fatto), ma soprattutto il tandem svizzero Inler-Dzemaili giurano che si riscatteranno. Non bastasse, tutti e tre scaricheranno da subito, in ritiro, le loro delusioni estive. Quella di Gargano si chiamava Olimpiade. Ci teneva El Mota a partecipare ai Giochi di Londra con l’Uruguay. Invece Oscar Tabarez l’ha lasciato fuori all’ultimo momento. Per gli svizzeri, invece, il “bruciore” ha il segno degli Europei. Fuori, infatti, la loro Nazionale e tutti e due costretti a far da spettatori, tristi, da lontano. E invece ci tenevano e come a quella vetrina che per loro poteva essere la consacrazione internazionale dopo buona figura azzurra in Champions.

SGUARDO AVANTI – Ma tant’è. Sarà per la prossima stagione. Ma a patto, si capisce, che il centrocampo di Mazzarri si rafforzi in quantità così come in qualità. Con Donadel al quale difficilmente sarà concessa un’altra chance (per l’ex viola il Napoli sta cercando una sistemazione altrove, anche se dovesse costare una partecipazione al pagamento dell’ingaggio), infatti, il Napoli è alla ricerca sì d’un esterno di sinistra, ma anche di un altro mediano. Uno di corsa che possa far coppia con Gargano dando a Inler la possibilità di dedicarsi meno alla marcatura e più alla geometria; oppure uno di piedi sapienti e pensiero fine che all’occorrenza possa prendere il Napoli per mano. Cosa, questa, che per un mucchio di ragioni è mancata troppe volte nell’ultima stagione.

Insomma, nuovi centrocampisti e nuova qualità per esaltare il gioco e le virtù di quelli che ci sono già. Di Inler in particolare. Da lui, pezzo pregiato dell’ultimo mercato, infatti, Mazzarri ha il diritto d’aspettarsi assai di più. Ovvero rapidità e personalità, se possibile anche qualche gol in più, visto che nell’ultima stagione è rimasto a secco in campionato in coppa Italia e con due centri s’è rifatto solo in Champions League.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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