E chi mai l’avrebbe detto, che sarebbe finita alle otto (local time) della sera: Arsenal 2, Napoli 0, tutto sbagliato e tutto bartalianamente da rifare. Ricominciando da se stessi, analizzandosi dentro, riguardando quell’ora e mezza da incubo che Inler preferisce portare a nanna per riflettare. Perché a questo punto: meditare, conviene meditare. «E far tesoro della sconfitta. E crescere anche attraverso partite del genere. E utilizzarle per migliorarsi». E tenersela lì, sul cuscino, per interrogarsi un po’….
Come se ne esce, Inler, dopo una sconfitta così netta, così indiscutibile?
«La delusione c’è ed è indiscutibile, ma il calcio non concede di pause e si riparte: dobbiamo guardare avanti, pensare immediatamente al campionato. Sapevamo che sarebbe stata dura e dopo quindici minuti lo è diventato ancor di più. Però c’è un’altra partita domenica, meglio concentrarsi e non parlare troppo. A questo punto è necessario ripartire».
Un quarto d’ora del genere rischia di lasciare il segno?
«Per noi si è messa subito male e certo qualche responsabilità ce l’abbiamo. La partenza ci ha messo in ginocchio, abbiamo pagato a caro prezzo alcune disattenzioni collettive che ci sono costati due gol. A quel punto è diventato complicato rimediare, però la reazione nella ripresa c’è stata: ma giocavamo contro un’avversaria molto brava nel chiudere gli spazi e poi nel ripartire».
Può finire al 15′ del primo tempo una sfida di Champions?
«Ci abbiamo provato nel secondo tempo, quando ci siamo organizzati. Ma all’Arsenal vanno fatti i complimenti: fa movimento in ogni zona del campo, fa un bel calcio, io e Behrami abbiamo tentato di andare ad arginare ma non era semplice. Dobbiamo migliorare: lo sapevamo e ne siamo sempre consapevoli. Ma siamo appena all’inizio della stagione e questa è la prima sconfitta. Guai mollare al primo intoppo».
Cosa vi ha tolto l’assenza di Higuain?
«Sappiamo di aver come centravanti un grande giocatore, ma sappiamo anche che in organico ce ne sono altri che posso dare altrettanto. E’ andata male e quando si perde è chiaro che vanno a cercare le cause. Io penso che decisiva sia stata la fase iniziale della gara».
Arsenal sei punti, Napoli e Borussia Dortmund tre.
«E’ ancora presto per mettersi a fare calcoli. Restano quattro partite da giocare e può accadere di tutto. Ma sul Marsiglia ci applicheremo quando sarà il momento, per ora bisogna prestare attenzione soltanto al Livorno ed al campionato. Siamo reduci da un match anche dispendioso, perché l’Arselan ci ha costretto a spendere tanto, a correre».
Ripensandoci, perché?
«Conoscevamo il modo di giocare dell’Arsenal, eppure è andata malissimo. Sapevamo anche che pressano tanto, ma evidentemente non era la serata giusta. Credo che da queste gare si possano trarre insegnamenti per il futuro: partite del genere servono, perché aiutano a crescere».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro