Ogni promessa è debito. Sia chiaro. «Con la Juve ci rifaremo. Forza Napoli!» . Detto, scritto, cinguettato e firmato. Con tanto di foto a supporto, come a dire: le parole e anche qualcosa in più. Ci ha messo la faccia, il signor Gokhan Inler, e ce l’ha messa letteralmente in calce al tweet raccontato al mondo dopo il pareggio di Udine. La sua Udine e il suo Friuli, la prima casa italiana che lunedì s’è riempita di fischi (ingenerosi) piovuti anche sulla sua pelata. Beh, il calcio è così. Frullatore di sentimenti e di bandiere che sventolano un giorno qua e un altro là. Ora, però, quella di Gokhan detto Gogi campeggia sul San Paolo. Il teatro del Super Bowl, del Superclasico alla napoletana in programma venerdì: «Dopo il pareggio con l’Udinese, ci rifaremo con la Juve» . Parola sua.
LA CHANCE – Per la verità, la nuova sfida con i bianconeri è nella testa di ogni giocatore del Napoli e di ogni singolo tifoso azzurro già da un po’. Facciamo da agosto, dall’istante immediatamente successivo alla sconfitta glassata di polemiche e veleni nella finale di Supercoppa di Pechino, quando ancora nessuno credeva che questa partita avrebbe segnato in maniera decisiva la maratona tricolore. C’è poco da fare: dopo aver sprecato tante, troppe occasioni di arrivare al testa a testa con uno svantaggio minimo, per continuare a sognare e a pensare in grande, il Napoli non potrà fare altrimenti che vincere. E d’accordo la rivalità infinita, elevata ormai all’ennesima potenza, ma venerdì è di altro che si parlerà in campo: della corsa scudetto, della gloria vera. Non è più soltanto una questione di orgoglio e di una sbornia di euforia.
LA SCELTA – Inler veste di azzurro neanche da due anni, però sa recitare la lezione a memoria. L’ha imparata, compresa già prima di arrivare da queste parti: nell’estate 2011, quando De Laurentiis trattava con i Pozzo e con il suo manager, Dino Lamberti, il capitano della Nazionale svizzera era infatti corteggiato anche dalla Juve. Una delle tante sfide di mercato di quel periodo tra i due club; l’unica vinta dal Napoli, a fronte delle scelte di Vidal e Vucinic. Vinta perché alla fine lui abbracciò la città e la sua gente, la squadra e il popolo: «L’affetto dei napoletani mi colpì tantissimo, in maniera decisiva, durante le vacanze estive: li incontravo ovunque, dalla Svizzera alle Maldive, e tutti mi trattavano splendidamente pur non essendo ancora un giocatore del Napoli» , raccontò una volta.
IL SOGNO – Stralci di vita di uno svizzero di origini turche che sa anche parlare in dialetto napoletano. Si esercita, Inler, e si diverte. Quando scende in campo, però, fa sul serio. E serissima è la sua intenzione: vincere con la Juve insieme con i compagni. Dopo aver segnato in Champions, in campionato e conquistato un trofeo, ora gli resta un altro sogno azzurro da coronare a breve scadenza: vincere con la Juve al San Paolo.
I VIDEO – Ci pensa sin da quando ha messe piede nello stadio che fu di Maradona. Un idolo, per lui. Forse il primo maestro ad insegnargli il significato di Napoli-Juve: ha visto e rivisto i video delle gesta di Diego, compreso quella punizione impossibile infilata nel sette della porta di Tacconi, ma finora godere della gioia unica di una vittoria con i bianconeri nell’arena di Fuorigrotta è stata soltanto un’idea. Certo, ha conquistato la Coppa Italia battendo in finale proprio la rivale storica, ma il teatro era l’Olimpico e il popolo diviso a metà. Bella storia, ma si può fare di meglio. «Ci rifaremo con la Juve. Forza Napoli!» . Parola sua. Sogno azzurro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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