Gokhan Inler è convinto: Mazzarri c’è, più forte che mai, e il Napoli, a Cagliari, può farcela anche senza Cavani. E se lo dice uno che vive il tecnico e la squadra giorno per giorno, da un anno e mezzo ormai, allora bisogna crederci. Sì, è questo il miglior modo possibile per approcciare alla sfida con il Cagliari. Una partita tradizionalmente difficile, per gli azzurri, in un ambiente tradizionalmente caldo e passionale. «Sì, ma noi abbiamo sempre più l’intenzione di stare in alto. Di restare lassù. E anzi, di migliorare».
CAVANI, MESSI, RONALDO… – L’ambizione. La voglia di vincere e la fame: sono queste le caratteristiche che, da sempre, hanno reso Inler un giocatore speciale. Il suo lungo discorso ai microfoni di Marte Sport Live non fa altro che confermare il mix: «La Juventus è una grande squadra, sta collezionando risultati eccellenti, ma noi dobbiamo guardare sempre in casa nostra: alla fine conta soltanto il Napoli. Ecco perché dico che, nonostante la trasferta di Cagliari sia sempre stata dura, difficile, dobbiamo provare come di consueto a puntare al massimo». Anche senza Cavani? Il Matador, vero trascinatore, vero fenomeno nonché macchina da gol implacabile, salterà la gara per qualifica: «Lui è un grande campione che potrà arrivare ai livelli di Messi e Ronaldo, per noi è molto importante: però abbiamo dimostrato di poter vincere anche senza di lui. Dovremo avere la mentalità e la testa giuste».
«MAZZARRI FRESCO RIPOSATO » – Da Edinson a Mazzarri. Da un trascinatore a un altro. Del tecnico, che dopo la vittoria in Svezia ha detto di vivere una stagione con poca voglia di sorridere, e che prima ancora aveva palesato una certa intenzione di valutare anche l’ipotesi di riposare un po’ a fine campionato, il centrocampista svizzero parla così: «Lo vedo molto motivato. Fisicamente sta bene e per la squadra dà sempre il massimo. Non lo vedo né stanco né privo di stimoli. Altroché».
«BRAVO EDU!» – E il Napoli? Dopo la vittoria a Stoccolma, e la qualificazione al prossimo turno di Europa League, è arrivata una bella carica di adrenalina: «In Svezia abbiamo disputato una grande partita e alla fine abbiamo meritato sia la vittoria all’ultimo minuto, sia il passaggio al prossimo turno. Un risultato raggiunto anche grazie a quei ragazzi che trovano meno spazio in campionato, ma che in Europa hanno dato un grande contributo. Ho detto a Vargas che la vittoria con l’Aik è anche sua: io ho fatto il passaggio, certo, ma è nata da lui l’azione che ha poi portato al rigore sacrosanto di Cavani».
PREDESTINATO – A proposito di Edu e Insigne: «Sono due calciatori molto giovani che devono crescere ancora: per Vargas, poi, non è stato facile passare dal calcio cileno a quello italiano, ma credo che stia migliorando partita dopo partita». E Lorenzo? «Beh, lui è un predestinato. Mi ricorda molto il primo Di Natale: accanto ad un campione come Cavani non può fare altro che apprendere e crescere».
LA CRITICA – Nonostante la gioia e gli auspici, però, Inler non lesina un po’ di autocritica fondata sul difetto più evidente degli azzurri: «Contro il Torino e il Milan ci siamo raggiungere nel finale, e questo è il sintomo chiaro che dobbiamo ancora lavorare per modificare questo aspetto e completare il percorso di crescita e maturazione: la cosa principale, secondo me, è imparare a gestire meglio il vantaggio e a chiudere prima le partire, evitando la sofferenza. Il fatto è che siamo una squadra che, per fare bene, deve dare sempre il cento percento: appena ci distraiamo un attimo, subiamo gol».
LA CARICA – Finale dedicato al botta e risposta con il capitano del Cagliari, Daniele Conti: «Giura di vendicare il 6-3 dell’anno scorso? Beh, le parole contano poco: solo il campo dirà chi avrà ragione».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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