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Inler: “Barcellona? Il lockdown ha cambiato i valori: il Napoli può farcela”

Così l'ex azzurro

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Gökhan Inler, ex Napoli: “Tutti possono fare meglio, sono arrivato in una piazza non semplice dove ho giocato per 4 anni. Per uno svizzero che non ha avuto grossi aiuti, che ha fatto tutto da solo, che si è sempre allenato, è difficile. Mi sono trasferito dall’Udinese al Napoli, giocato la Champions e per me è stata una splendida esperienza. Ho fatto bene, ma si può sempre fare meglio, altrimenti avremmo vinto lo scudetto (ride, ndr). Abbiamo vinto due Coppa Italia ed una SuperCoppa, dopo Maradona al Napoli non ci sono state coppe, sono orgoglioso di aver portato qualche trofeo a Napoli. È stata un’esperienza fantastica, ho sentito i tifosi molto vicini perché sapevano che sono uno che lotta sempre. Napoli è sempre nel mio cuore, un posto molto importante per la mia vita. La gente vive per il calcio e so da dove sono venuto, da giovane non avevo niente, ma con il duro lavoro si può arrivare ovunque. So che i napoletani lottano tanto quanto me. Basaksehir? È una società nuova, giovane, siamo sempre stati in vetta e quest’anno abbiamo vinto il campionato. Dopo il Covid-19 non abbiamo mollato, ci abbiamo creduto fino alla fine. Per quanto mi riguarda, adesso sono libero, mi riposo un po’ e sarà il presidente a decidere. Lui ha detto di voler tenere tutti, ma finora con tutto questo stress non abbiamo avuto modo di parlare. Tra qualche giorno si deciderà del mio futuro. Chelsea? Uno dei più bei gol della mia carriera. Loro non mollano mai, noi ci credemmo davvero, ma con il 4-1 è finita lì. Barcellona-Napoli? Il Barça è il Barça. Con il Covid-19 è cambiato tutto, chi è mentalmente più forte, vince. Il Napoli può recuperare palla a centrocampo e partire di contropiede per far male. Devono godersi questa partita, con gioia e concentrazione si arriva a grosse prestazioni. Sento spesso Mertens, Koulibaly, Lorenzo, Hysaj, Allan, mi hanno fatto i complimenti per aver vinto il campionato con il Basaksehir. Miglior allenatore? Ho giocato con quattro allenatori dal grande carattere, ho vissuto un bel periodo con tutti. Mazzarri studia perfettamente le partite, mi piaceva. Benitez è stato un grande allenatore, sempre rispettoso, bravo organizzatore, sa cosa fare e trasmetteva la tranquillità. Sarri anche è un po’ maniacale nella preparazione delle partite, in particolar modo ha fatto un grande lavoro sulla difesa. A Napoli ha messo in campo un calcio fantastico. Ranieri ha fatto molto bene in Inghilterra, un grande mister. Al Leicester voleva proporre il calcio all’italiana, ha visto che le prime partite non andavano bene ed ad un certo punto con la sua esperienza, simpatia, ha compattato il gruppo, ci ha lasciati più liberi e non abbiamo mai più perso. Petkovic? È diverso, non aveva tempo di allenare una settimana o due una squadra. Anche lui ha fatto bene in Italia e con noi in Nazionale. Mi piace come mister. Rispetto ogni allenatore, loro mi hanno aiutato durante la mia carriera ed io ne traggo solo il positivo”.

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