Al centro del nuovo Napoli, Gokhan Inler. Regista difensivo, playmaker,dovrà proteggere i difensori e impostare. Il modello ideale nel ruolo è Pirlo, regista della Juventus e della nazionale azzurra. Ma lui non si sente Pirlo. «Sono diverso, lui è fortissimo. Io voglio solo dare il massimo e crescere in personalità da mettere sempre al servizio della squadra. Con il nuovo modulo gioco in una posizione dove non puoi permetterti di sbagliare mai, perché può diventare pericoloso». Un ruolo che conosce bene, simile a quello avuto nell’Udinese di Guidolin. In quel 3-5-1-1 che esaltò le sue caratteristiche. Un modulo che dovrebbe garantire anche maggiore solidità difensiva, proprio per la sua presenza fissa davanti alla linea a tre. «Stiamo provando questo nuovo sistema che io ho già sperimentato ad Udine e dove è andata molto bene. Sì, la presenza di un uomo in più che aiuta la difesa potrebbe servire a prendere meno gol. Dobbiamo stare corti, questo sistema sarà un po’ diverso rispetto all’anno scorso. Di certo ci alleneremo per impararlo bene». Dare il massimo, crescere e migliorare insieme alla squadra. Inler ha le idee chiare alla vigilia del secondo anno di Napoli, quello che potrebbe essere della consacrazione. «Un anno di lavoro è stato importante sia per il mio inserimento che per quello degli altri nuovi. Questo gruppo ha la forza per fare qualcosa ‘importante». E Inler si ferma lì. Non pronuncia la parola scudetto e non fa alcun proclama. «Dobbiamo far parlare i fatti. Sicuramente è molto importante ripartire tutti quanti insieme perché è andato via solo il Pocho. Se un progetto va avanti così puoi fare grandi cose. L’obiettivo? Il Napoli ha fatto benissimo in questi ultimi 4-5 anni e cercheremo di stare ancora là. Dove si arriverà? Vedremo alla fine». Lo svizzero freddo e decisivo in Champions League, decisivo il suo gol contro il Villarreal per il passaggio agli ottavi di Champions, illusorio quello di Londra contro il Chelsea, cercherà di sbloccarsi anche in campionato. «Segnare qualche gol in campionato è naturalmente uno dei miei obiettivi; ma la cosa più importante per me resta sempre il contributo che do alla squadra. Si può sempre crescere e tutti noi vogliamo dare soddisfazioni ai tifosi». Primo appuntamento a Pechino per la Supercoppa Italiana contro la Juventus. «La Supercoppa conta tantissimo, peccato solo che non potranno esserci tanti tifosi azzurri a Pechino. Sarà comunque un qualcosa di speciale, daremo il massimo, saremo certamente pronti». Ci tiene a migliorare, ma difende la sua prima stagione con la maglia del Napoli e spiega. «L’anno scorso è stata dura, giocare tante partite e essere impegnati su tre fronti,andare in campo ogni tre giorni, fisicamente comunque stavo bene. L’errore è che abbiamo lasciato più spazi agli avversari in alcuni momenti chiave. Adesso ci aspetta un altro anno impegnativo; ma ripeto vogliamo crescere e l’Europa League sarà anche una importante chance per i più giovani e per chi gioca meno. Nel gruppo c’è tanta allegria e voglia di far bene e anche il mister è molto carico, prontissimo». E poi c’è il nuovo look, qualche capello in più. «L’anno scorso dovevo tagliarli sempre, così li faccio riposare…». Parole positive per Behrami, suo connazionale e compagno di nazionale svizzera. «Lo conosco molto bene, dà il massimo e vuole sempre vincere. Ma del suo arrivo non so nulla, sono cose che riguardano la società». La lotta per il vertice. «Le favorite sono le solite: Juve e poi Milan ». La spinta dei tifosi sarà come sempre un valore aggiunto. «Sentiamo tantissimo la passione dei nostri tifosi e questa è una cosa molto importante». Poi Inler comincia a correre, infila le cuffiette alle orecchie e durante il pomeriggio consuma giri di campo mentre gli altri fanno la partitella.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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