Gokhan Inler non pensa più a lasciare il Napoli e adesso si sente più che mai al centro del progetto azzurro. I dissapori dell’ultimo periodo con Mazzarri, certificati anche dal suo agente Dino Lamberti, sembrano già preistoria perché lo svizzero è felicissimo della prospettiva di giocare per Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo lo voleva già quando sedeva sulla panchina del Liverpool ed è stato chiaramente soddisfatto di ritrovarlo sotto il Vesuvio. Ecco perché prima ha chiesto alla dirigenza di non prendere in considerazione offerte per la sua cessione (dalla Premier League avevano bussato alla porta azzurra) e poi gli ha dato un ruolo di rilievo nel suo scacchiere. Inler dovrà giocarsi una delle due maglie da titolare con Dzemaili e Behrami, ma siccome le sue caratteristiche piacciono molto a Don Rafé, parte da una posizione di vantaggio. Oggi dovrà confermare che il suo processo di apprendimento del nuovo calcio sta andando nel migliore dei modi, ma le risposte arrivate negli allenamenti svolti a Dimaro sono state incoraggianti. Benitez si è spesso intrattenuto a parlare con lui, l’ultima volta al termine della seduta di giovedì, e adesso il centrocampista ex Udinese sarà chiamato a dimostrare di aver incamerato i consigli del nuovo allenatore.
IDEE CHIARE – Di fronte alle telecamere di Mediaset, intanto Gokhan ha spiegato concetti che ai tifosi azzurri faranno piacere. In particolare quello relativo allo scudetto che da quest’anno, nonostante la partenza di Cavani, non sembra più essere una parola tabù: «Il tricolore? Tutti hanno voglia di migliorare e noi non facciamo eccezione, ma sicuramente sarà molto difficile compiere quest’ultimo passo in avanti. Il Napoli deve ancora crescere per arrivare sempre più in alto. Adesso comunque abbiamo una buona rosa, un ottimo allenatore e quindi dobbiamo fare bene perchè ci saranno tante partite da giocare». Poi a ruota su Benitez: «Sta lavorando alla grande e sta aiutando tantissimo noi che c’eravamo già, i nuovi calciatori e anche i più giovani. Vogliamo migliorarci ma sarà possibile solo lavorando».
La Juventus sulla carta resta la favorita grazie agli acquisti di Tevez, Llorente e Ogbonna e complici i due scudetti consecutivi. Inler non si è nascosto: «Resta la squadra più forte, ma ci sono anche altre formazioni che come la nostra si sono rinforzate per essere competitive. Il nostro obiettivo deve essere quello di fare il nostro campionato, di migliorare giorno dopo giorno e di disputare ogni incontro ad altissimo livello, pensando solo a noi stessi».
L’INTER DI MAZZARRI – Un capitolo a parte lo merita l’Inter di Mazzarri. Lo svizzero ha usato la diplomazia: «Volete sapere se ho paura dei nerazzurri? Non abbiamo paura solo perché sulla loro panchina c’è Mazzarri. Noi però rispettiamo tutte le squadre che affrontiamo. Il nostro ex allenatore a Napoli ha lavorato bene e sicuramente all’Inter farà ottime cose. Io comunque in questo momento penso solo a fare bene e a crescere con il Napoli per voglio arrivare lontano con questa maglia. Mazzarri fa parte del passato».
SPIEGAZIONI – Inler infine è tornato su quello che è successo la scorsa stagione quando ha giocato meno di quello che si aspettava: «Non sono stato impiegato moltissimo anche perché negli ultimi mesi ho avuto anche un piccolo infortunio che sono riuscito a superare e non ero al top della condizione. Ora però mi concentro solo sulla nuova stagione: vogliamo ripartire tutti insieme e io punto a dare il massimo. Questo l’anno della mia consacrazione? Non lo so. L’unica cosa certa è che voglio migliorare sempre per aiutare i compagni e l’allenatore. Sono convinto che la prossima stagione sarà ancor più difficile delle ultime due che ho trascorso a Napoli e per questo voglio farmi trovare pronto. Non parlo del gol: nel 2012-13 ho migliorato il mio record (6 in 31 presenze in Serie A, ndi), ma punto più a servire assist per i compagni, e in particolare per Hamsik visto che Benitez gli ha chiesto di segnare 15 gol (sorriso, ndi). Il sostituto di Cavani? Aspettiamo per vedere chi verrà da noi»
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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