Andrès Iniesta, ex calciatore del Barcellona, attualmente al Vissel Kobe, in Giappone, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:
Dal Giappone che vede?
“Il fuso orario non mi agevola, come è facile supporre. Però seguo, do un’occhiata a tutto ciò che posso, la Liga innanzitutto ma anche la Serie A o la Premier”.
C’è un italiano che Spagna vince.
“È indiscutibile ciò che Ancelotti rappresenta per il movimento calcistico. Personalmente non lo conosco, ma lui trasmette di sé quel che si dice: persona eccezionale. E per tutto il resto, c’è la sua carriera che parla, lui che è stato anche un calciatore di spessore”.
Facciamo un giochino: c’è un calciatore, un contemporaneo o anche del passato, con il quale le sarebbe piaciuto giocare?
“Visto che ci stiamo muovendo tra la Spagna e l’Italia è logico che non possa che pensare a Pirlo, a Del Piero, a Totti, che ho affrontato ed ho ammirato. Se devo guardarmi indietro, chiaro che invece cito Maradona, Pelé, Cruijff”.
E se un giorno, invece, Iniesta dovesse allenare…
“Non mi chieda da chi prenderò esempio, perché tutti quelli che ho avuto hanno lasciato in me qualcosa. È persino difficile scegliere. Ma Van Gaal me gusta mucho; e poi, ovviamente, anche Guardiola, Luis Enrique, Del Bosque. Io ho avuto ottimi rapporti con questi maestri, ognuno con il proprio stile”.
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