Un giro di scommesse clandestine ritenuto riconducibile alla mafia è stato scoperto a Palermo dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Tra le 10 ordinanze di custodia per gioco clandestino, aggravato dall’aver favorito la mafia, e intestazione fittizia di beni spicca il nome di Giovanni Pecoraro, 51 anni, ex responsabile settore giovanile del Palermo e procuratore sportivo. L’operazione, denominata «Dirty Bet», è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di esercizio del gioco clandestino e fittizia intestazione di beni, con l’aggravante dell’agevolazione di Cosa Nostra. I finanzieri hanno effettuato anche numerose perquisizioni. Gli altri arrestati sono: Guido Spina, 47 anni, Stefano Biondo, Giampiero Specchiarello, Giuseppe Provenzano, Antonino Provenzano, Domenico Alagna, Salvatore D’Anna, Vito Nicolosi e Nicolò Ferrara 59 anni. Pecoraro è stato arrestato per trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra. Avrebbe fatto da prestanome a un trafficante di droga aiutandolo a reinvestire il denaro sporco che sarebbe finito anche in un’azienda edile del cognato di Pecoraro, Giampiero Specchiarello. L’operazione è partita dal libro mastro di scommesse trovato a casa di Giuseppe Provenzano e, al momento dell’arresto nel 2009, è stato trovato un file excel con la contabilità degli affari mafiosi compreso il gioco clandestino. «Tutto il settore del gioco clandestino, compreso quello sul calcio, è da tempo gestito da Cosa nostra. Ci ha aiutato il rinvenimento di un libro mastro a casa di Giuseppe Provenzano, braccio destro di Giuseppe Liga» ha detto il procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia (nella foto). «Tra i fermati c’è Pecoraro – ha aggiunto – In questo caso si parla di intestazione fittizia di beni, faceva da prestanome. Qui procediamo per un fatto specifico. Se Cosa nostra si impegna nel mondo delle scommesse cerca anche di controllare i risultati delle partite».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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