Il boss pentito Salvatore Lo Russo confessa alla Procura di Napoli di avere una profonda antipatia per Fabio Cannavaro e per questo provò a clonargli la carta di credito ma non ci riuscì. Ma il tentativo andò a buon fine invece con il fratello Paolo, difensore del Napoli: «Non so però quanti soldi sono riusciti a portargli via». È l’ultimo verbale dell’ex boss di Miano passato a collaborare con la giustizia il quale svela di ricorrere a un ingegnere del Vomero che gli clonava le carte di credito. Nelle dichiarazioni, che sono state depositate nell’inchiesta sul riciclaggio di soldi sporchi nei locali del lungomare, Lo Russo racconta anche dei rapporti del figlio con alcuni calciatori del Napoli. «Antonio era molto amico di Calaiò, Portanova e Montesano. Grazie a loro, e ad un capo ultrà della curva B entrava a bordocampo».
Fonte: Il Roma.net
La Redazione
M.V.
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