L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” si sofferma sullo choc in casa Napoli suscitato per la rottura della rotula in allenamento ieri di Faouzi Ghoulam intervistando il dottor Claudio Riccio, responsabile della chirurgia artroscopia del ginocchio presso l’ospedale Fatebenefratelli di Napoli:
“È un evento assolutamente raro, di sicuro non esiste alcuna connessione di tipo chirurgico con il precedente intervento ai legamenti. Dal Dottor Mariani abbiamo appreso tanto da lui, per molti di noi resta un punto di riferimento assoluto in Italia nel suo campo. Io adotto la stessa tecnica in sala operatoria. Mariani opera in questo modo con gli sportivi professionisti che hanno il legamento rotto: esegue il prelievo della parte centrale del tendine rotuleo e di un pezzettino di osso dalla tibia. Questo innesto consiste in una rapida fissazione alla parte ossea ed è assai resistente da subito, ne è prova il fatto che i calciatori riprendono la preparazione in tempi molto brevi. Siamo in presenza di un evento rarissimo. A me ad esempio è capitato una sola volta in quasi vent’anni: prima la rottura del legamento e dieci mesi dopo quella della rotula. Conosco Mariani e i suoi metodi anche post-operatori, escludo che il secondo ko sia una conseguenza del primo. Se ci fosse stato qualche stress da sovraccarico? Questo sì. L’unica relazione potrebbe essere il grosso sovraccarico. La componente principale in questi casi è la forte muscolatura: parliamo di atleti che sotto questo profilo sono particolarmente sviluppati. Un eccesso di potenza non sarebbe da sottovalutare. Il paradosso sta proprio nel fatto che quando l’atleta riprende bene e in fretta, un carico troppo elevato potrebbe scatenare una reazione del genere. Sempre che non sia intervenuto un piccolo trauma. Se la frattura è del tipo trasversa lineare con poco spostamento, in un paio di mesi il ragazzo torna a correre. L’importante è che non sia stato riportato alcun danno alle cartilagini”
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