NAPOLI – E ora la fase 2. Quella delle gambe che devono cominciare ad andare sole, sicure, forti e senza stampelle. E col lavoro da distribuire tra palestra, terapie e già la piscina. Che è fatica, certo. E sforzo. Però è pure acqua benedetta per chi vuole riprendere e bene. E allora subito le visite dai rispettivi chirurghi. Insigne e Zuniga in sala d’attesa. Gli appuntamenti sono da definire per l’inizio della prossima settimana. Visite parallele come il percorso che stanno facendo. L’obiettivo è comune: tornare a giocare; riavere il ginocchio stabile, solido e fluido come prima.
Il talento va supportato fisicamente, entrambi vivono di sterzate brusche, cambi di passo e finte. Serve potenza e agilità. Insomma, fase 2. Ora. Insigne atteso a Roma dal professor Mariani a Villa Stuart. Probabilmente martedì. Ma non è ancora confermato. Toglierà i punti di sutura e farà il primo controllo. Così anche Zuniga. I contatti col prof Castellacci a Pisa già presi. Un check up approfondito prima di accelerare nella riabilitazione. Lavoro, sudore e ritmo. Insigne e Zuniga si stanno facendo in due: mattina e pomeriggio sotto torchio. Coi terapisti a domicilio quando gli azzurri non vanno a Castelvolturno.
Scienza e buon senso. La fretta è il peggio che c’è per chi deve rimettersi in forma. Zuniga smania. Il trapianto di cellule staminali come una dose di positività e buon umore. Il trattamento è innovativo. Ma serve applicazione e dedizione nel recupero: è quello che può accorciare i tempi. Ragionevolmente. Zuniga punta il nuovo anno, Insigne poco più in là. Quattro mesi il suo obiettivo. Se no, appena possibile. Protocolli medici da osservare. Tempi da rispettare: inderogabili. Tutto aiuta però, il fisico e anche il morale. La vicinanza dei compagni, le premure di Benitez, le attenzioni della società: una spinta in più, la carica nei momenti più tristi. La sfida col Cagliari, la partita che Insigne mai avrebbe voluto saltare. Zeman il maestro di un tempo di crescita e arricchimento professionale. Due anni insieme: Foggia e Pescara. Gol, tagli e movimenti da punta esterna. Vera. Senza mai dover tornare in difesa. Come piace a lui. Si sarebbero abbracciati forte. Uno scambio d’affetto e di battute. Poi all’attacco. Si rivedranno al ritorno. Al Sant’Elia si gioca il 19 aprile. E il sogno di Insigne è esserci. Lì a sinistra con Zuniga alle spalle.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro