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IndyCar, gli Usa scelgono Napoli, sul lungomare sfrecciano i bolidi

Gli americani vogliono Napoli per la Formula Indy, la competizione spettacolare con macchine superveloci tipo Formula 1. Gli organizzatori statunitensi sono determinati e puntano ad allestire un circuito cittadino all’ombra del Vesuvio per far seguire la corsa agli spettatori dai balconi, come avviene a Montecarlo. Il tutto nella cornice suggestiva e unica del golfo di Napoli, la stessa che ha incantato gli appassionati dell’America’s Cup e il pubblico della Coppa Davis. Sono stati proprio gli statunitensi a contattare le istituzioni locali, lo scorso mese di luglio. Da allora si sono susseguiti incontri e riunioni con il governatore Stefano Caldoro, l’assessore regionale all’Urbanistica Marcello Taglialatela, il sindaco Luigi de Magistris, l’assessore comunale Luigi De Falco.
Le trattative, però, non hanno prodotto i frutti sperati, almeno per il 2013. Il progetto del lungomare è ancora in itinere ed è prematuro organizzare un evento così complesso, hanno spiegato a Palazzo San Giacomo proponendo come sede alternativa Ponticelli, su cui non è stato raggiunto l’accordo. Ma gli americani volevano a tutti i costi la Campania. E così la Regione ha tentato di dirottare la manifestazione a Salerno. Anche qui, tuttavia, i lavori in corso sul nuovo lungomare per la costruzione della piazza della Libertà hanno mandato in fumo, almeno per ora, l’ambizioso progetto. La formula Indy, comunque, resterà in Italia: l’evento – il primo in assoluto in Europa – si svolgerà il prossimo mese di settembre sul circuito del Mugello per volontà del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo.
L’appuntamento partenopeo della Formula Indy, invece, è solo rinviato: l’obiettivo è infatti tenere la kermesse nel 2014 proprio tra le curve cittadine. E si sta lavorando senza sosta per centrarlo. In campo figura soprattutto l’assessore Taglialatela, che ha avuto la prima intuizione e che ha chiesto e ottenuto il sostegno degli imprenditori Paolo Scudieri e Paolo Pagliara nonché del campione del mondo di calcio, Fabio Cannavaro. Napoli si conferma così tempio dello sport. Dopo la Coppa America, la Coppa Davis, i tornei di beach volley, le funamboliche esibizioni dei campioni di Nba e in attesa del Giro d’Italia, ora tocca all’automobilismo. E stavolta gratis. Non si dovrà pagare alcuna tassa agli organizzatori, a differenza di quanto accaduto con l’America’s Cup. In questo caso saranno gli statunitensi a fare qualcosa di concreto per la città: si ragiona sulla riqualificazione di strade e piazze interessate dalla kermesse, sul restyling di edifici e monumenti, sul potenziamento dell’illuminazione. Nessun problema, poi, sul fronte delle autorizzazioni perché l’ok della Sovrintendenza c’è già: la condizione è che, come avvenuto per la Coppa America e per lo stadio del tennis, le infrastrutture mobili vengano rimosse una volta terminato l’evento. È stato anche superato lo scoglio dei sanpietrini: non essendo storici, potranno essere coperti con l’asfalto. «Si tratta di una manifestazione che può portare ricchezza e prestigio alla città – spiega Taglialatela, contattato dal Mattino – Trovo dunque incomprensibile l’indecisione della giunta e del sindaco. Peraltro questa corsa non comporterebbe oneri economici, anzi sarebbero gli americani a farsi carico di opere di ristoro ambientale e a finanziare interventi infrastrutturali. Mi auguro, insomma, che si possa accelerare raggiungendo finalmente, in tempi rapidi, un’intesa con gli organizzatori che non aspettano altro». Secondo l’assessore regionale «non c’è alcun rischio di sprecare tempo ed energie: la volontà della IndyCar è chiara, bisogna soltanto assecondarla, ed il progetto è già in una fase avanzata. Gli americani si sono innamorati di Napoli e sperano di poter allestire qui un circuito cittadino. Ecco perché hanno firmato per il Mugello esclusivamente per la tappa del 2013 ed ecco perché tra i protagonisti dell’organizzazione spiccano diversi napoletani. Ci sono a disposizione altri due anni. Non possiamo perdere questa occasione – aggiunge – Molti nodi sono stati sciolti e adesso la strada appare in discesa».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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