Una gara amichevole tra le giovani promesse del Quarto Calcio Antiracket e la Boys Pianurese che milita in Prima Categoria, sugli spalti dello stadio «Simpatia» davanti a famiglie e ragazzini,si è trasformata in un incubo: un gruppo di ultras di Pianura ha intonato cori offensivi e minacciosi all’indirizzo delle forze dell’ordine e, in particolare, del pm anticamorra Antonello Ardituro. Cori e slogan urlati ogni volta che a prender palla erano i ragazzini del Quarto, team sottratto dalla procura al clan dei Polverino e diventato – proprio grazie ad una idea del pm Ardituro – un simbolo di legalità. Un’azione pianificata a tavolino. Messaggi inquietanti lanciati a personaggi in prima linea contro la camorra. E così un sabato pomeriggio di festa su un campo di periferia si è trasformato nel palcoscenico sul quale una quindicina di ultras – teste rasate e vessilli neonazi – ha recitato un violento copione già scritto. Bersagli privilegiati delle invettive polizia e carabinieri. E poi, nel secondo tempo, il pm Ardituro: uno dei magistrati di punta della Dda, titolare di delicate inchieste giudiziarie che spaziano dal tifo violento agli scontri antidiscarica di Pianura. Passando per il clan dei Casalesi e quello dei Polverino di Marano, che fino a due anni fa aveva il controllo della vecchia società del Quarto.
«Sono indignato e rammaricato nell’aver dovuto constatare la scarsa sportività di una certa parte della tifoseria pianurese composta da maleducati – commenta Luigi Cuomo, dirigente della Nuova Quarto per la Legalità e responsabile dell’associazione antiracket Sos Impresa – Le offese ripetute durante tutta la gara, con slogan inaccettabili e vergognosi contro le forze dell’ordine, i magistrati e il nostro progetto di legalità sono uno spot ignobile per Pianura. Siamo per il fair-play in campo e sugli spalti e d’ora in poi la nostra squadra non giocherà più a Pianura, fino a quando non saranno presi provvedimenti esemplari contro questi pseudo tifosi». Uno choc. Anche perché la dirigenza della Boys Pianurese, a cominciare dal patron Vincenzo Nugnes, ha sostenuto con entusiasmo il progetto di legalità del Nuovo Quarto. «Pianura appoggia con convinzione già da mesi l’azione intrapresa dall’avvocato Catalano e da Cuomo – ha scritto sulla sua pagina Facebook il patron Nugnes un’ora prima della gara – La gara è stata da noi fortemente voluta».
Nel post-partita nessun commento ufficiale dalla società pianurese, rimasta scossa e ovviamente estranea alla contestazione. Una informativa di polizia giudiziaria sarà inviata stamani in procura. C’è da indagare, anche perché per Ardituro si tratta del secondo inquietante episodio di sfida: a luglio, ignoti gli fecero trovare nell’ufficio tecnico del Comune di Quarto un teschio di legno con il suo numero di telefono, mentre due settimane fa le reti delle porte del campo dove gioca il Quarto furono bruciate.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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