Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha subito un procedimento giudiziario della procura di Benevento, a seguito del quale oggi il pm che segue l’inchiesta ha effettuato il sequestro conservativo di azioni del Palermo calcio. L’inchiesta riguarda l’acquisto di un supermercato. «In questo Paese succede di tutto, a Benevento c’è un pm che mi perseguita per la costruzione di un centro commerciale, ma io ho fatto le cose in maniera regolare. Questo pm ha già chiesto i miei arresti domiciliari che il gip ha respinto e adesso ha chiesto il sequestro del 70 per cento delle quote del Palermo». Così Zamparini, che ha convocato una conferenza stampa allo stadio Barbera, ha commentato le accuse mossegli per la costruzione del centro commerciale ‘I Sanniti’, per il quale è indagato dal pm Antonio Clemente nell’inchiesta in cui è coinvolto insieme all’ex ministro Clemente Mastella, alla moglie del politico Sandra Lonardo, ex presidente del Consiglio regionale della Campania e ad otto persone, fra tecnici comunali e collaboratori. «Peccato che le quote del Palermo siano in Svizzera, al sicuro», ha aggiunto Zamparini.
«Io sono un imprenditore corretto, hanno costruito delle falsità che sono andate su certa stampa per fare uno scoop – ha aggiunto il presidente del Palermo – Io mi rivolgerò alla Corte europea dei diritti dell’uomo e farò ricorso contro il pm di Benevento. E’ un castello costruito su atti falsi, perché io a Benevento ho fatto del bene e creato 300 posti di lavoro e mi hanno bloccato i cantieri per quattro volte. Agirò anche contro l’Agenzia delle entrate. Piuttosto che far mettere le mani sulle azioni del Palermo, chiederò che mi sequestrino eventualmente altri miei beni».
«Chiederò i danni per questa vicenda – ha poi detto il presidente del club siciliano – vedremo cosa diranno i tifosi se si vedono presentare un pm come presidente e quando mi dimetterò davanti ad un’ingiustizia del genere. Nella costruzione dell’ipermercato di Benevento finora ci ho rimesso una decina di milioni, posso dire solo questo – ha sottolineato – E poi, onestamente, non capisco nemmeno il sequestro di certe cifre, dal momento che quel centro commerciale vale almeno 50 milioni».
«I miei rapporti con Mastella? Sono andato una volta a trovare la moglie – rivela Zamparini – per dirle che il sindaco di Benevento non voleva farmi costruire il centro commerciale e lei mi disse di fare una donazione ad una onlus che si occupava di bambini poveri ed io diedi 50 mila euro. Tutto quello che dico è dimostrabile. Mi accusano di avere provocato danni al Comune di Benevento e invece semmai è accaduto il contrario».
La Redazione
C.T.
Fonte: Repubblica
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