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Inchiesta contratti: perquisiti gli uffici di Moggi e Mazzoni

Verifiche della Finanza sulla compravendita di Lavezzi e Chavez

Perquisizioni nelle abitazioni del procuratore Alessandro Moggi, figlio dell’ex dg della Juventus, e dell’altro agente di calciatori Alejandro Mazzoni. Blitz a Roma e a Napoli, due posizioni nel mirino dei pm, che stanno verificando la regolarità di alcune operazioni di compravendita realizzate dal Napoli in questi anni. Fascicolo per frode fiscale, l’esigenza di chiarire il ruolo di alcuni potenziali protagonisti o comprimari di importanti operazioni di mercato, alla luce della corposa documentazione acquisita lo scorso ottobre dalla Procura di Napoli nella sede della Ssc Napoli. Premessa doverosa: accertamenti in corso, necessario verificare alcuni punti in uno scenario in cui non vengono mosse ipotesi di accusa a carico della Ssc Napoli. Qual è il punto? Cosa spinge la Procura a firmare un blitz a carico di Moggi jr e di Mazzoni? Probabile che al centro delle indagini ci sia la necessità di ricostruire la regolarità dei contratti che hanno legato al Napoli gli ex azzurri Ezequiel Lavezzi e Christian Chavez, due argentini seguiti nella loro permanenza partenopea dallo stesso procuratore Mazzoni.
Ma su cosa batte l’inchiesta napoletana? Gli accordi preliminari, possibili transazioni estero su estero, formalizzazione dei contratti, accertamenti sulle fatture emesse dal club partenopeo. Si parte dai due calciatori argentini, poi si spazia sui rapporti intrecciati da altri giocatori e i rispettivi agenti.
Eccoli i punti che hanno spinto lo scorso ottobre i militari della Finanza nella sede di Castelvolturno (ma anche negli uffici romani del palazzo della Filmauro) e, sempre nella Capitale, nella sede della Figc. Poi, alla fine della scorsa settimana, è arrivata la doppia perquisizione in casa di Moggi jr e Mazzoni.
Diversi sopralluoghi, stesso target, secondo quanto emerge dal decreto di acquisizione atti firmato dalla Procura di Napoli. Ampio lo spettro delle indagini: lo scorso autunno, l’obiettivo era raccogliere tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa alla gestione dei calciatori tesserati dal 2008 al 2012, mettere a fuoco tutti i passaggi seguiti nei vari atti di compravendita. Indagine ad ampio respiro, tanto da spingere gli inquirenti ad acquisire documenti contabili e amministrativi degli ultimi quattro anni, a partire da un punto di partenza: l’attenzione sin da subito cade proprio sull’acquisto e sulla cessione di Lavezzi e Chavez, due argentini seguiti dallo stesso procuratore. Una triangolazione che ha spinto la Procura ad accelerare.
Ci sono fatture sospette o cifre gonfiate in questa storia? Inchiesta condotta dal pool reati consumati durante le manifestazioni sportive, una sezione coordinata dal procuratore aggiunto Gianni Melillo e dai pm Antonello Ardituro, Stefano Capuano, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri, si ragiona su dati oggettivi. A partire dal ruolo dei manager, dei procuratori. Dal caso Chavez, l’inchiesta potrebbe estendersi anche ad altre società (in Italia e all’estero), alla luce del volume di affari sviluppati dai manager dei calciatori. Non ci sono accuse nei confronti del Napoli, né emergono al momento circostanze che possono interessare gli organi disciplinari. Screening su libri contabili, dunque, analisi dei bilanci, verifica anche dei conti correnti dei soggetti chiave di una storia fatta di carte, impegni presi per iscritto e tanti soldi movimentati.
Più di una indagine sulle società e sui club sportivi – anche alla luce del doppio sopralluogo in casa di Moggi e di Mazzoni – c’è dunque attenzione sul lavoro degli agenti. Partire da loro e seguire la traccia del denaro, per raccontare cosa accade prima di un debutto di calciatore con una determinata maglia, per dare una logica a quelle ore frenetiche che anticipano la chiusura del calcio mercato.
«Sono totalmente estraneo ai fatti contestati – è la reazione di Alessandro MoggiIl mio operato è sempre stato contraddistinto dalla totale limpidezza dal punto di vista fiscale e tributario per cui sono assolutamente tranquillo, anche se è fastidioso trovarsi coinvolti in situazioni come queste».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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